(Teleborsa) - L'
indebolimento dell'economia cinese comincia ad impattare sul
mercato dell'auto del Dragone costringendo i principali car maker a rivedere i propri piani di espansione.
Gli ultimi dati elaborati dall'Associazione cinese dei Produttori parlano chiaro: a
settembre il
mercato dell'auto ha registrato un incremento del 6,4% a quota 1,7 milioni di veicoli. Si tratta dei
minimi di 19 mesi, la peggior performance da febbraio del 2013, quando le vendite furono zavorrate da un lungo periodo festivo.
Le vendite totali, che includono anche i mezzi commerciali, hanno mostrato un miglioramento "solo" del 2,5% rispetto al +20% messo a segno lo scorso anno.
Si tratta di una
pessima notizia per i grandi brand dell'industria che fino a poco tempo fa si erano dimostrati immuni a qualunque crisi globale, anche a quella del 2008, proprio grazie all'appetito dei cinesi per i propri modelli. Ma ora anche loro cominciano a vacillare: le vendite di
Volkswagen sul mercato cinese sono cresciute del 6,7% rispetto al +11% di agosto. Stessa musica per FAW Toyota Motor, una delle joint venture locali di Toyota.
Ieri Credit Suisse ha tagliato il giudizio su
BMW in scia alla performance in Cina peggiore delle attese.
Se questo trend al ribasso si confermerà anche nei mesi a venire, i grandi nomi dell'industria dell'auto saranno costretti a rivedere i propri piani di produzione e a ritoccare al stime sugli utili e ambizioni.