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Anche il Job Act è in odore di ricorso dopo la sentenza sui precari

Economia, Welfare
Anche il Job Act è in odore di ricorso dopo la sentenza sui precari
(Teleborsa) - Dopo la clamorosa sentenza della Corte di giustizia europea sui precari potrebbe aprirsi uno spiraglio anche per il Job Act. Secondo Susanna Camusso, la Cgil è pronta a proporre un ricorso sulla riforma del mercato del lavoro, in aggiunta o in alternativa all'opzione di promuovere un referendum abrogativo, rispetto al quale ha dichiarato: ""c'è tanta strada prima di porsi il tema".

Commentando la decisione della Corte UE sui 250 mila precari, che l'Italia deve stabilizzare, Susanna Camusso ha affermato ironicamente: "meno male che l'Europa c'è".

La leader della Cgil, parlando invece dell'eventuale ricorso contro il Job Act, ha affermato che la sentenza sui precari costituisce un "precedente" e che la possibilità di proporre ricorso viene garantita dagli articoli 30 e 31 della Carta di Nizza, che sanciscono il diritto dei lavoratori in caso di licenziamento ingiustificato (articolo 30) ed il diritto al lavoro a condizioni giuste ed eque (articolo 31).

La Camusso ha però sottolineato che tutto dipenderà da come verranno prese le decisioni dei decreti attuativi: "se decidono nel chiuso delle stanze o se apriranno un confronto". Poi, la dirigente sindacale ha avvertito che "non è l'approvazione in Parlamento che ci fermerà per cambiare una norma che riteniamo sbagliata"
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