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La Buona scuola non mette fine alle polemiche

Economia, Welfare
La Buona scuola non mette fine alle polemiche
(Teleborsa) - C'è ancora tanta polemica attorno a La Buona Scuola, la riforma del sistema scolastico firmata Renzi-Giannini, che continua a non soddisfare docenti e famiglie. Ieri , il Premier Renzi è stato anche contestato da alcuni precari, nonostante abbia annunciato di garantire più risorse (5 per mille) e autonomia alle scuole italiane. Le polemiche si sono incentrate sul precariato e sulle classi pollaio, tematiche sempre calde nel mondo della scuola.

Anche il sindacato degli insegnanti Anief è nuovamente intervenuto sulla riforma scolastica,, sottolineando che la presentazione avvenuta in occasione del primo anno del Governo Renzi, "è stata deludente", perché i chiarimenti che tutto il personale e gli studenti attendevano non sono stati affrontati, lasciando "intatte perplessità e limiti".

L’Anief, che proprio sulla prima bozza del progetto di riforma nelle ultime settimane si è recato nelle scuole confrontandosi con oltre 10mila lavoratori, ricorda che tra le priorità ci sono assunzioni, merito, stipendi, attività aggiuntive, organici, funzioni, tempo scuola e tanto altro ancora.

"Renzi dice che vuole eliminare il precariato, ma si continuano ad avere poche garanzie su larghe fette di personale che hanno diritto all'immissione in ruolo", sottolinea poi il leader sindacale Marcello Pacifico, aggiungendo che anche il personale ATA (amministrativi e bidelli) viene penalizzato.

Il merito dei docenti? Secondo Pacifico non c'è nessuna preclusione, ma si dovrebbe prima allineare lo stipendio, che resta ben sotto la media europea.
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