(Teleborsa) - L’
Ufficio centrale antifrode della Gran Bretagna sta indagando sulle aste di liquidità che la
Banca d'Inghilterra ha tenuto durante la crisi finanziaria del 2007 e del 2008.
Le indagini sono state aperte dopo che la banca centrale britannica, a seguito di una propria indagine interna, ha sollevato seri dubbi sulle aste dello scorso 20 Novembre. La Bank of England, per il momento, ha rifiutato di commentare ulteriormente la faccenda.
L'indagine accende i riflettori sull’ultimo degli scandali che ha colpito la Banca, che ha peraltro affrontato aspre critiche da parte dei politici sui suoi ruoli nella manipolazione dei tassi di interesse e dei parametri di riferimento valutari.
La BOE ha assunto l’avvocato Anthony Grabiner, con incarichi prestigiosi già assunti in passato, per esaminare le aste dopo avergli chiesto di guidare il riesame sulle manipolazione dei tassi di cambio.
Alla domanda sulla revisione delle accuse, già analizzate martedì scorso nel corso di un'audizione dinanzi alla commissione Tesoro del Parlamento, il
governatore della BOE, Mark Carney, ha detto, "Non forniamo un commento corrente sulle indagini che stiamo conducendo."
La banca centrale sta rivedendo il suo modo di interagire con i mercati sulla scia della relazione già consegnata da Grabiner, che punta il dito sullo staff operativo dell’ufficio cambi interno alla BOE e come questo non sia stato in grado di allarmare il sistema quando emersero le prime preoccupazioni su come gli operatori condividevano sugli ordini dei propri clienti.
"La nostra reputazione come Banca Centrale ha preso certamente preso un duro colpo", ha detto Carney.