(Teleborsa) - Non si arresta la
corsa al ribasso dell'euro innescatasi in scia all'
operazione di quantitative easing in Eurozona ma anche per il contestuale rush del dollaro sulle attese per la fine dell'
exit strategy.
Dopo un inizio di mattinata sui livelli della vigilia, la
moneta unica è schizzata al ribasso scendendo sotto la soglia psicologica degli 1,10 dollari per la prima volta da 11 anni.
Solo due giorni prima aveva bucato 1,11 dollari come non faceva dal 2003.
Ad accelerare il deprezzamento è l'annuncio, da parte del numero uno della Banca Centrale Europea, del
lancio del piano di acquisto di bond il prossimo 9 marzo.
Draghi ha ribadito che il QE avrà una una portata da 60 miliardi di euro al mese e, proseguendo prevedibilmente almeno
fino al settembre 2016, supererà l'ammontare totale di 1.000 miliardi.
Da parte sua
il dollaro sconta l'attesa per l'imminente fine della politica di tassi di interesse a zero da parte della Federal Reserve. Un'importante conferma del ritrovato stato di salute dell'economia statunitense potrebbe arrivare oggi dal Report governativo sul mercato del lavoro.