(Teleborsa) - L'
abolizione delle tasse sulla casa contenuta nella
legge di Stabilità 2016 provoca l'ennesima
frattura in seno al Partito Democratico.
Queste decisione, infatti, non è andata giù a molti, compreso
Pier Luigi Bersani. Sulla sua pagina
Facebook l'ex leader del PD ha scritto: "Siamo ancora a sfidare l'intelligenza degli italiani. Dire che, a parità di welfare, abbassare le tasse è buono e giusto è come dire viva la mamma. Nessuno può obiettare. Ma abbassarle prima di tutti a chi, e come, e per che cosa? Spero sia ancora possibile discuterne. Aggiungo: che cosa vogliamo fare dell'articolo 53 della Costituzione, che parla di progressività? Le norme sulla casa introducono per via di fatto un 53 bis: chi ha di più paga di meno".
Un concetto, questo, sostenuto anche da
Roberto Speranza secondo il quale la manovra "non è una misura universale di contrasto alla povertà ma un regalino al pezzo più ricco della popolazione".
Anche l'
aumento del tetto di utilizzo del contante ha fatto storcere il naso a molti esponenti del PD:
Gianni Cuperlo, sempre da Facebook, chiede al Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan: "cosa ti è accaduto in un anno che ti ha spinto a cambiare radicalmente opinione e soprattutto politica?"
"Sono contrario, e l'ho detto in altra occasione, all'innalzamento a 3000 euro della soglia per l'uso del contante" ha detto invece il Presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione
Raffaele Cantone, secondo il quale per combattere efficacemente l'evasione "c'è bisogno di stabilità normativa".
Per ora i "dissidenti" si sono limitati a dire la propria mentre preparano gli emendamenti alla Finanziaria che, come noto, sta per iniziare il suo iter parlamentare.