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Draghi affonda le borse europee. Delusione per i mini-aiuti

Commento, Finanza
Draghi affonda le borse europee. Delusione per i mini-aiuti
(Teleborsa) - Giornata di passione per le borse europee e per Piazza Affari, che terminano le contrattazioni in profondo rosso, dopo aver invertito rotta nel primo pomeriggio. Ad innescare un vero e proprio panic selling è stata la delusione per le misure annunciate da Mario Draghi, nella conferenza stampa che è seguita alla riunione della BCE, che ha tagliato il tasso sui depositi di 10 punti base.

Gli operatori speravano infatti in un'estensione del valore del QE a 80 miliardi dai 60 attuali e considerano un'occasione persa l'aver solamente esteso la durata e gli asset acquistabili nell'ambito del QE.

Ne ha risentito il cambio Euro / Dollaro, schizzato sui massimi da due settimane a 1,089, per poi arrivare agli 1,092 USD attuali. L'indebolimento del dollaro ha anche fatto bene alle commodities: seduta in lieve rialzo per l'oro, che avanza a 1.058,8 dollari l'oncia, e per il Petrolio (Light Sweet Crude Oil), che continua la sessione a 40,41 dollari per barile, in attesa del vertice OPEC domani.

Balza in alto lo spread, posizionandosi 96 punti base, con un incremento di 4 punti base, con il rendimento del BTP decennale pari all'1,62%.

Tra gli indici di Eurolandia, seduta drammatica per Francoforte, che crolla del 3,58%, sensibili perdite per Londra, in calo del 2,27%, in apnea Parigi, che arretra del 3,58%.

Giornata nera per la Borsa di Milano, che affonda del 2,47%, portando avanti la scia ribassista di tre cali consecutivi, avviata martedì scorso; sulla stessa linea, si abbattono le vendite sul FTSE Italia All-Share, che chiude la giornata a 23.763 punti, in forte calo del 2,32%. In rosso il FTSE Italia Mid Cap (-1,37%), come il FTSE Italia Star (-1,2%).

Alla chiusura di Milano risulta che il controvalore degli scambi nella seduta odierna è stato pari a 4,51 miliardi di euro, con un incremento dell'88,02%, rispetto ai precedenti 2,4 miliardi di euro; mentre i volumi scambiati sono passati da 0,77 miliardi di azioni della seduta precedente agli odierni 1,16 miliardi, mentre i contratti si sono attestati a 383.731, rispetto ai precedenti 233.903.

Su 225 titoli scambiati sulla borsa di Milano, 174 azioni hanno chiuso in territorio negativo, mentre 43 azioni hanno portato a casa un rialzo. Invariate le altre 8 azioni del listino milanese.

A Piazza Affari non si salva alcun comparto. In fondo alla classifica, i maggiori ribassi si sono manifestati nei comparti Materie prime (-3,89%), Alimentari (-3,70%) e Petroliferi (-3,43%).

Tra i best performers di Milano, si distingue Snam (+3,44%), grazie alle novità sulle bollette energetiche, mentre si sgonfia Terna (+0,64%) dopo una mattinata migliore.

Corre YOOX NET-A-PORTER (+1,14%) sempre sull'effetto del boom di vendite.

Fra i più forti ribassi si segnala Campari, che ha archiviato la seduta a -4,99%, in scia al giudizio di JP Morgan.

Tonfo di Banco Popolare, che mostra una caduta del 4,32%.

Lettera anche su Luxottica, che registra un importante calo del 4,26%, e Tenaris, con un ribasso del 3,92%.

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