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La pubblicità dice cose vere? Gli italiani non ne sono molto convinti

Economia ·
(Teleborsa) - La maggior parte degli italiani non crede che la pubblicità racconti cose vere. Lo pensa oltre il 70% dei consumatori, che si sente ingannato in particolar modo dalle promozioni fatte su integratori alimentari, cosmetici, merendine e biscotti. La pubblicità, dunque, secondo gli italiani non sarebbe né etica né autentica, ossia sembrerebbe non basarsi su dati scientifici.

Questi i risultati emersi dalla ricerca SWG "Pubblicità ed Etica: vissuto dei consumatori e percezione delle imprese" svolta per EthicsGo, nella quale si evidenzia che a dare maggiore fiducia ai consumatori sono le etichette dei prodotti, con quelle delle imprese straniere e di grandi dimensioni ritenute però meno affidabili.

"Per sentirsi tutelato - spiega Maurizio Pessato, presidente dell'Istituto di ricerca SWG - al di là delle sanzioni e dei controlli da parte del Governo, circa un terzo del campione ritiene che la strada giusta potrebbe essere quella della certificazione e di un organismo realmente indipendente. Una posizione condivisa da oltre la metà delle aziende intervistate".

Secondo il sondaggio, 9 aziende su 10 si dichiarano pronte a invertire la tendenza, mettendo a punto una nuova comunicazione che includa tali valori risultando al contempo creativa ed efficace.
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