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Pubblica Amministrazione, ferie e malattie saranno trasformate in permessi ad ore?

Economia, Scuola, Welfare
Pubblica Amministrazione, ferie e malattie saranno trasformate in permessi ad ore?
(Teleborsa) - Le ferie e la malattia dei dipendenti statali possono essere richieste solo per l'intera giornata e non ad ore: quindi non si possono utilizzare come permessi per uscire prima da lavoro o entrare dopo. Lo ha chiarito in queste ultime ore l'Aran, l'Agenzia che si occupa di pubblico impiego, ricordando sul proprio sito internet tetti e vincoli riguardanti le assenze dal lavoro di circa 3 milioni di dipendenti, quindi anche degli insegnanti: “le ferie non possono essere fruite ad ore, in quanto la disciplina contrattuale, art. 13 del CCNL del 29.11.2007, prevede solo la fruizione a giorni delle stesse”. Nel chiarimento, l’Aran si è soffermata sul fatto che qualora l'amministrazione abbia impellenti necessità della presenza del dipendente pubblico, può richiamarlo in servizio in villeggiatura, pagandogli però il viaggio.

“Su questo fronte – commenta la rivista specializzata Orizzonte Scuola - , però, sarebbe pronta una stretta su malattie e ferie, che potrebbero essere tramutate in permessi ad ore e non più a giornata. L'ipotesi rientra in un piano di rivisitazione completa dell'amministrazione pubblica e dei turni di lavoro: lo scopo è combattere la piaga dell'assenteismo nel comparto statale”.

Il giovane sindacato della scuola Anief ricorda, tuttavia, che sulle assenze degli insegnanti della scuola pubblica sono state costruite delle vere e proprie favole metropolitane: il numero di assenze medie di questi lavoratori, infatti, risulta inferiore alla media nazionale e anche al di sotto, per diversi ambiti, al comparto privato. “Creare delle norme – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – solo per determinare una ‘stretta’, anche laddove non vi sia alcun motivo oggettivo per farlo, è una procedura che non porta alcun beneficio, se non quello di creare un distacco sempre maggiore tra le istituzioni e chi vi opera come lavoratore”.

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