(Teleborsa) -
Proseguono in tono positivo le principali borse europee, anche
se resta
la prudenza con il tema dominante della geopolitica. In focus sempre le prossime
elezioni presidenziali francesi e il
voto anticipato a Londra previsto per l'8 giugno. Più robusta, invece, la
performance di Piazza Affari galvanizzata dai rialzi registrati in particolare dai titoli bancari.
L'
Euro / Dollaro USA mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 1,072 dopo che
l'inflazione in Europa ha segnato il passo a marzo ed è scesa sotto i livelli di guardia. Negli USA gli occhi sono puntati sull'indice settimanale di richieste mutui. L'
Oro continua la seduta poco sotto la parità, con un calo dello 0,31%. Seduta in lieve rialzo per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che avanza a 52,55 dollari per barile.
Lieve calo dello
spread, che scende a 205 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 2,24%.
Tra i listini europei bilancio positivo per
Francoforte, che vanta un progresso dello 0,21%. Nulla di fatto per
Londra, che passa di mano sulla parità. Sostanzialmente tonico il listino di
Parigi, che registra una plusvalenza dello 0,29%.
Segno più per il mercato italiano, con il
FTSE MIB in aumento dell'1,14%.
Si distinguono a Piazza Affari i settori
Banche (+3,18%),
Viaggi e intrattenimento (+2,27%) e
Automotive (+1,64%). Nel listino, le peggiori performance sono quelle dei settori
Chimico (-1,59%),
Telecomunicazioni (-0,92%) e
Alimentare (-0,55%).
Tra i
best performers di Milano, si distinguono
Unicredit (+4,44%),
Intesa Sanpaolo (+3,02%),
UBI Banca (+2,76%) e
Banco BPM (+2,56%).
Le peggiori performance, invece, si registrano su
Mediaset, (-1,89%) e su
Telecom Italia, (-1,09%) dopo il
verdetto dell'AgCom che ha ordinato ai francesi di Vivendi di ridurre la quota nel capitale dell'una o dell'altra.
Sotto pressione
Atlantia, (-1,17%) che ha
mostrato un interesse per la spagnola Abertis.
Tra i titoli del FTSE MidCap, scivola
ERG (-2,93%) dopo il
giudizio negativo di Citigroup.
Sensibili perdite per
OVS, in calo del 2,50% dopo i
conti d'esercizio.