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La Corea minaccia gli USA e manda in orbita beni rifugio e volatilità

Tensione alle stelle in vista dell'ultimatum di Ferragosto. Oro e yen in ascesa, volatilità in crescita e mercati in rosso

Economia, Finanza
La Corea minaccia gli USA e manda in orbita beni rifugio e volatilità
(Teleborsa) - E' un tipico scenario caratterizzato da incertezza quello che si scorge in questi giorni guardando i mercati mondiali, peraltro acuito dalle tensioni geopolitiche e da una "necessaria" correzione, motivata dai nuovi record toccati da Wall Street.

Sta di fatto che la volatilità è volata alle stelle, superato la soglia critica del 30%, ed i beni rifugio hanno ritrovato appeal, soprattutto lo yen e l'oro.

Tutto è stato motivato dalle minacce lanciate dalla Corea del Nord, che ha dato un ultimatum agli Stati Uniti per Ferragosto, quando potrebbe scattare un "attacco" alla base americana di Guam.

Nonostante il segretario alla Difesa statunitense, John Marris, abbia tentato ripetutamente di abbassare i toni, cercando una soluzione diplomatica, Pyongyang non sembra raccogliere l'invito al colloquio e torna ad attaccare Washington. L'agenzia media ufficiale nordcoreana Kcna ha affermato che il regime Kim Jong-un "cancellerà dalla faccia della terra senza alcuna pietà i provocatori" e che "gli USA soffriranno una vergognosa sconfitta e un destino tragico e definitivo se persisteranno nelle loro avventure militari, sanzioni e pressioni".

Insomma, i toni sono tutt'altro che ammorbiditi e questo sta prontamente condizionando i mercati azionari globali, che si sono fatti trovare pronti ad una correzione per effetto dei nuovi record raggiunti di recente. Un termometro è rappresentato dalla volatilità in persistente crescita: l'indice VIX della "paura", elaborato giornalmente dal Chicago Board Options Exchange sulla base delle oscillazioni del mercato obbligazionario USA, è salito del 39% a quota 15,49 punti.

Nello stesso tempo sale il valore dei cosiddetti "safe heaven" (beni rifugio) come l'Oro, che oggi avanza dello 0,13% a 1.287,8 dollari l'oncia, ben lontano dai minimi toccati a luglio dopo la riunione della Fed. Sul mercato del Forex cresce anche il valore dello Yen e del Franco svizzero, due tipici "porti sicuri" in fasi di grande incertezza.




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