(Teleborsa) -
Nuovo allarme per i danni provocati all'agricoltura dalla siccità. Non è solo la raccolta di uve da vino (in calo del 15%-20% sul 2016) a preoccupare, ma anche per il
grano duro la campagna 2017 si annuncia molto difficile.
Secondo una stima deva incontro ad una
perdita media di quasi il 30% sull'annata record precedente, che equivale a
1,5 milioni di tonnellate di frumento duro in meno.
La siccità ha
compromesso gran parte della produzione nel Centro-Sud del Paese, con cali che vanno dal 41% della Toscana al 37% del Molise, dal 30% in Puglia, Basilicata e Umbria al preoccupante 50% del Lazio.
Meglio è andata al Nord, dove le superfici sono calate del 28%, le produzioni del 18%, ma le rese, complice un’annata molto positiva per la coltura, sono aumentate dell’11%.
"In generale – evidenzia il settimanale - il raccolto presenta una
qualità eccellente per il 60-70% della produzione mentre il calo produttivo è da imputare tanto al clima, che ha penalizzato le rese, quanto alla riduzione delle superfici seminate a causa della scarsa convenienza economica per gli agricoltori che ha caratterizzato le ultime campagne del grano duro".