(Teleborsa) -
Toni duri dal numero uno dell'ABI, Antonio Patuelli, sulla stretta della BCE sui crediti deteriorati.
Il presidente dell'Associazione delle Banche Italiane, intervenuto oggi, 6 ottobre, ad una lectio magistralis del
Presidente del Parlamento Europeo Tajani, ha definito un "
terremoto normativo"
le nuove linee guida dell'istituto di Francoforte sui
Non Performing Loans (NPL), che rischia di causare un'ulteriore stretta ai prestiti alle piccole e medie imprese.
Patuelli si è anche soffermato sul rischio di
asimmetrie giuridiche tra paesi membri. Difatti, dal momento che le nuove regole non hanno la forma e la forza giuridica per correggere le leggi ordinarie nazionali, potrebbero determinare "
differenze di trattamento e incertezze" rispetto ai principi contabili comunitari, che ancora non sono del tutto armonizzati.
Per porre rimedio a questa situazione, il vertice ABI auspica un'
accelerazione del Parlamento sull'Unione Bancaria, su cui però Tajani pone come condizione
sine qua non un accordo per una garanzia europea sui depositi. Lo stesso presidente ha affermato che la riduzione degli NPL dovrebbe avvenire "
in modo equilibrato", ed è scettico sulla
diversa considerazione dei titoli di stato dei paesi UE
ai fini dei requisiti patrimoniali.
Intanto, anche
Confindustria va all'attacco definendo "
incomprensibili" le nuove regole, mentre il segretario del Partito Democratico,
Matteo Renzi, polemizza con un
tweet al vetriolo ("Alcuni dirigenti europei del settore bancario ignorano che il loro compito è evitare crisi del credito, non crearle").