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Zona Euro, la manifattura chiude il 2017 su livelli record

Il PMI di dicembre è stato confermato a 60,6 punti, spinto soprattutto dal sottosettore dei beni di investimento

Economia, Macroeconomia
Zona Euro, la manifattura chiude il 2017 su livelli record
(Teleborsa) - Il settore manifatturiero della Zona Euro conclude il 2017 su livelli record.

A dicembre il relativo PMI elaborato da Markit si conferma a 60,6 - come nella stima flash - in allungo rispetto ai 60,1 del mese scorso. Si tratta del miglior risultato mai raggiunto dalla metà del 1997, data di inizio dell’indagine.

L’espansione è stata guidata dal sottosettore dei beni di investimento, che ha inoltre segnalato una crescita record del PMI. Il tasso di miglioramento del sottosettore dei beni intermedi è rimasto simile a quello record di novembre. Pur rimanendo elevata e ben al di sopra della media a lungo termine, il sottosettore dei beni di consumo ha riportato invece una crescita più lenta.

I dati nazionali hanno segnalato l’ennesima crescita generale, con le condizioni operative in crescita in tutte le nazioni coperte dall’indagine.

I PMI hanno raggiunto valori record d’indagine in Austria, Germania e Irlanda, con risultati simili al valore record di novembre nei Paesi Bassi. Tassi di espansione sono stati riportati in Francia e Grecia dove sono state registrate crescite più veloci rispettivamente in diciassette e nove anni. Crescite elevate, ma più lente sono state riportate in Italia e Spagna.

"Concludendo il migliore anno mai osservato e ponendo le basi per un forte inizio del 2018, a dicembre prende ulteriore vigore la prosperità del settore manifatturiero dell’eurozona" ha commentato Chris Williamson, Chief businesss economist presso IHS Markit.

"La spinta della crescita ha fatto si che tanti analisti economici, specialmente quelli della Banca Centrale Europe hanno riveduto le loro previsioni per il 2018 al rialzo. Il fattore negativo è stato l’attuale maggiore inflazione, anche se l’incidenza quasi record dei ritardi da parte dei fornitori osservati verso la fine del 2017 sono indicativi di un cambio di tendenza del potere decisionale sul fissare i prezzi dai compratori verso i venditori. Ciò suggerisce un graduale ritorno sulla scena di una pressione al rialzo dei prezzi" conclude Williamson.
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