(Teleborsa) - Che gli italiani siano tornati negli autosaloni per acquistare auto nuove è ormai un dato di fatto. I numeri sulle immatricolazioni diffusi ieri hanno infatti certificato, per il 2017,
un aumento complessivo delle vendite del 7,9%. Con la chiusura dell’anno, quindi, si fermano a 48 i mesi consecutivi di crescita (a eccezione di maggio 2014 e aprile 2017).
Nonostante questi dati, tuttavia,
il parco auto degli italiani resta "vecchio": "Il 2018 eredita il problema della qualità del nostro parco circolante, molto grande e molto vecchio (età media 10,5 anni)" rileva
Michele Crisci, Presidente dell’
UNRAE, l’
Associazione delle Case Automobilistiche Estere.
L’analisi sul parco circolante (fonte ACI) condotta dal Centro Studi e Statistiche UNRAE evidenzia infatti che
su un parco totale di 37.843.983, il circolante ante Euro 3 (vetture immatricolate prima del 01.01.2001, quindi con oltre 17 anni di vita)
conta 9.567.000 vetture, pari al 25,3% del totale circolante.
A farne le spese è soprattutto l'ambiente: nella situazione attuale appare infatti piuttosto
difficile assicurare la raggiungibilità dei target di emissione previsti per il 2020.
Le
vetture più vecchie si trovano al Centro-Sud: la regione con la percentuale di auto ante Euro 3 più alta è la Campania. Seguono nella Worst 10 Calabria, Sicilia, Basilicata, Molise, Puglia, Sardegna, Abruzzo, Umbria e Lazio.
A livello provinciale, invece, sul podio più alto si colloca
Napoli, seguita da Catania e Salerno.