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Petrolio di nuovo in salita su tensioni geopolitiche e Venezuela

Finanza
Petrolio di nuovo in salita su tensioni geopolitiche e Venezuela
(Teleborsa) - Dopo una giornata di "pausa", il petrolio torna a correre sull'onda delle tensioni geopolitiche e di un razionamento dell'offerta dell'America Latina.

Questa mattina, il contratto più vicino sul Light Crude nelle contrattazioni elettroniche del Nymex segna un rialzo dello 0,72% a 62,59 dollari al barile, mentre un barile di Brent all'IPE di Londra vale 66,58 dollari (+0,8%).

A sostenere il greggio, anche nella giornata di ieri, in cui hanno prevalso i realizzi, sono le tensioni geopolitiche fra Arabia Saudita ed Iran sul tema del nucleare, dopo che il principe saudita Mohammed bin Salman ha minacciato che svilupperà le armi nucleari se il Teheran andrà avanti con il suo progetto. Frattanto, il Principe è atteso proprio in questi giorni alla Casa Bianca per discutere con Trump di questa ed altre tematiche.

Oltre al nodo nucleare, il mercato si avvantaggia anche della riduzione dell'offerta globale, non solo quella prodotta dall'accordo OPEC, ma frutto anche della drastica riduzione della produzione del Venezuela: a febbraio Il paese ha prodotto 1,55 milioni di barili di greggio, 60 mila in meno rispetto a gennaio e 540 mila meno di febbraio 2017 secondo i dati diffusi dall'AIE.





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