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Alitalia, al tavolo sindacati e azienda per la cassa integrazione

La ex compagnia di bandiera sembra intenzionata a voler fare ricorso a ulteriore cassa integrazione per 1680 dipendenti, almeno fino al 31 ottobre prossimo

Economia, Trasporti
Alitalia, al tavolo sindacati e azienda per la cassa integrazione
(Teleborsa) - Il futuro di Alitalia e dei suoi dipendenti resta incerto, in attesa di un acquirente che porti lontano dalle turbolenze l'ex compagnia di bandiera. Il tempo stringe e la situazione si complica, visto che l'Europa sembra intenzionata ad avviare una procedura formale per aiuti di Stato.



Oggi, 16 aprile 2018, al Ministero del Lavoro si apre il tavolo delle trattative tra Alitalia e sindacati per la proroga della cassa integrazione (cigs), che ufficialmente scade il 30 aprile prossimo. L'azienda vorrebbe estendere la cigs per 1680 dipendenti, almeno fino al 31 ottobre prossimo, data che coincide proprio con il termine ultimo per la scelta del Cavaliere Bianco. Tutto però potrebbe protrarsi fino alla fine dell'anno, almeno secondo le ultime indiscrezioni.

Tre le offerte preliminari presentate per la compagnia aerea italiana: i tedeschi di Lufthansa, i britannici di easyJet, e sembra, gli ungheresi di Wizz Air, ma interessati al solo settore corto medio raggio della nostra Compagnia. Intanto il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, ha dichiarato che l'offerta di Lufthansa resta quella "oggettivamente più promettente": ha segnato "passi avanti concreti in termini di rotte e di personale", specificando però che gli esuberi ci saranno in ogni caso, ma che si potranno ridurre ulteriormente con un negoziato.

"Il mio suggerimento al Governo che verrà è di negoziare bene con i potenziali compratori, migliorare ulteriormente le proposte e chiuderla rapidamente. L’azienda è stata ben gestita ma resta una compagnia fragile", ha detto Calenda. C'è la "possibilità di lavorare sulle offerte e arrivare a una soluzione strutturale che non costi più ai cittadini. Ma anche qui c'è bisogno del nuovo Governo altrimenti gli investitori non compreranno. Per questo faremo il decreto di spostamento dei termini della vendita".
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