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Italia, con inflazione al +0,8% si rischia aggravio fiscale

Reazioni preoccupate da parte delle Associazioni al dato diffuso stamane dall'Istat

Economia
Italia, con inflazione al +0,8% si rischia aggravio fiscale
(Teleborsa) - L'aumento del tasso di inflazione nel mese di marzo (+0,8 su anno, +0,3% su mese) crea preoccupazione. Varie sono state le reazioni a caldo da parte delle associazioni rappresentanti le varie categorie.

Secondo Federconsumatori il tasso di inflazione a questo livello determinerà un aggravio a carico delle famiglie di 236 euro. “Non osiamo immaginare cosa accadrà se non saranno sterilizzati gli aumenti dell’IVA in programma a partire dal 2019”, afferma Emilio Viafora, Presidente dell'Associazione dei consumatori. “Secondo le nostre stime, se non si interverrà concretamente per evitare gli aumenti, le famiglie dovranno far fronte ad un aggravio di +795 Euro annui. Per questo sollecitiamo un intervento urgente finalizzato all'adozione dei provvedimenti necessari per scongiurare l’incremento dell’IVA, ed alla disposizione di un piano per la redistribuzione dei redditi e per il rilancio occupazionale. Ci aspettiamo che, con un atto di responsabilità, siano queste le priorità assolute del Governo, non appena si sarà formato e insediato."

In controtendenza i dati nei campi, con i prezzi dei vegetali freschi che fanno registrare una diminuzione al consumo dell’8,9% rispetto allo scorso anno. E' quanto emerge dalla reazione di Coldiretti (maggiore associazione di rappresentanza e assistenza in favore dell'agricoltura) sulla base dei dati Istat che "evidenziano una ripresa dell'inflazione a marzo, ma nei campi è in atto una grave deflazione per molti prodotti. Crollano i prezzi pagati agli agricoltori: dai pomodori (-55,9%) ai peperoni (-32,4%) dai fagiolini (-27,9%) alle patate (-21,6%) rispetto allo scorso anno, mettendo a rischio aziende e posti di lavoro dopo un inverno segnato dai gravi danni provocati dal gelo" conclude l'Associazione.
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