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USA, nuovi dazi sull'import auto?

Il presidente Trump parla di "ragioni di sicurezza nazionale". Coldiretti, guerra su 40,5 miliardi di Made in Italy

Economia
USA, nuovi dazi sull'import auto?
(Teleborsa) - Continua la politica protezionistica del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Dopo aver confermato, ieri 23 maggio, i dazi su alluminio e metallo alla Cina, nella giornata odierna il tycoon ha lasciato presagire di voler imporre nuovi dazi anche sulle importazioni delle autovetture negli USA.

Una legislazione in materia già esiste e prevede, su ogni veicolo leggero importato su suolo statunitense, una tassa del 2,5% che aumenta al 25% nel caso di veicoli pesanti come truck e camion, per i soli Paesi con cui gli USA non hanno alcuna intesa commerciale. L'idea è di portare i dazi sulle vetture importate fino al 25%.

Trump intende agire sfruttando a suo favore una legge del 1962 (Trade Expansion Act). Quest'atto gli consentirebbe di modificare le tariffe senza dover previamente passare dal Congresso, permettendo al presidente di applicare dazi laddove i prodotti importati pongano "un rischio per la sicurezza nazionale".

Non si fa attendere la risposta del governo cinese, che tramite il portavoce del ministero al Commercio Gao Feng ha parlato di "abuso delle clausole sulla sicurezza nazionale" da parte di Trump, che "rischia di danneggiare seriamente i sistemi del commercio multilaterale e le regole del commercio internazionale".

Gli effetti delle parole del magnate USA hanno già influenzato negativamente i mercati, con il Nikkei che ha archiviato la seduta ai minimi degli ultimi due mesi ed i principali listini asiatici in rosso.

Ma il provvedimento potrebbe coinvolgere non solo la Cina bensì l'intero mercato mondiale, compresa l'Italia. Fino al primo giugno l'intera Unione Europea sarà esentata dal pagare i dazi su acciaio e alluminio. Secondo Coldiretti, se alla scadenza del termine l'esenzione non dovesse essere prorogata la risposta europea non si farebbe attendere, con contromisure che potrebbero portare allo scontro con un mercato che per il Made In Italy vale 40,5 miliardi di esportazioni l'anno, con gli autoveicoli ed il cibo che rappresentano le principali voci.


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