(Teleborsa) - "Il modo migliore per proteggere gli italiani è evitare crisi tipo quella del 2011, che si ripercuotono sulle fasce sociali più deboli". A parlare
Carlo Cottarell , ex commissario alla
spending review. In un'intervista al
Corriere della Sera, il direttore dell'
Osservatorio dei Conti Pubblici segnala che i costi per il servizio sul debito pubblico italiano sono già molto aumentati.
"Osservo che tra il 10 maggio e il 31 agosto del 2011 lo spread era salito di 129 punti, da 162 a 291. Nello stesso periodo di quest'anno l'aumento è stato di 150 punti, da 138 a 289. Anche se la situazione non è per fortuna quella del 2011 perché l'economia sta crescendo e il livello dei tassi è più basso, non si può stare tranquilli". In vista della
Manovra che il Governo si appresta a presentare a fine mese,
Cottarelli dice: "
Lo spread costerà miliardi. Non possiamo permetterci le misure del programma M5S-Lega. "Abbiamo fatto una stima. Si tratta di 5 miliardi nel 2019, mentre la spesa è già salita di un miliardo quest'anno. È vero che ci sono componenti esterne, come la crisi turca, ma l'aumento dello spread è anche la conseguenza delle dichiarazioni di questo Governo che ha promesso tantissimo".
A questo punto, la reazione dello spread "dipende da che cosa ci sarà scritto nella Legge di Bilancio. Per farlo scendere ci vorrebbe una chiara riduzione del deficit e del debito rispetto al 2018. In particolare, il debito in rapporto al PIL andrebbe ridotto di 3 punti percentuali all'anno, ma siamo ancora lontani da questo risultato. E perciò restiamo esposti a qualsiasi scossone esterno".