(Teleborsa) - Con il
decreto fiscale torna il
bonus bebè, inizialmente previsto con la manovra. La misura è contenuta nel decreto "omnibus" depositato in commissione Finanze del Senato. La misura vale 440 milioni di euro in due anni.
Il contributo resta confermato da
960 euro l'anno (80 euro al mese) per le famiglie con
Isee fino a 25mila euro e sarà erogato per il primo anno di vita del bambino o per le adozioni nel primo anno di ingresso dello stesso in famiglia. In caso di
Isee sotto i 7mila euro, l'assegno contributivo
raddoppia.
A partire
dal secondo figlio è previsto un
aumento del 20% "per ogni figlio successivo al primo, nato o adottato tra il 1° gennaio 2019 e il 31 dicembre 2019".
LE ALTRE MISURE DEL DECRETOIl decreto prevede inoltre lo
stop al condono con al suo posto la sanatoria degli errori formali ed una tassa dell'1,5% sui
Money Transfer. Tra le altre misure, anche un
Fondo per le calamità, la detassazione per le
e-cig (sigarette elettroniche) ed interventi per Campione d'Italia dopo il fallimento del casinò.
CALA IL PESO DELLE RATERate meno "pesanti"
per chi aderisce alla rottamazione ter. La commissione Finanze del Senato ha approvato l'emendamento presentato dal Movimento Cinque Stelle che consente il pagamento di importi più bassi aumentando da 10 a 18 il numero complessivo delle rate, con le scadenze che passano da due a quattro l'anno, a partire dal 2020. Nel 2019 si pagheranno quindi due rate ciascuna del 10% dell'importo (scadenze: il 31 luglio e il 30 novembre). Poi ci saranno altre 18 rate, con quattro scadenze: il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre.