Facebook Pixel
Milano 14:50
34.228,47 +0,85%
Nasdaq 25-apr
17.430,5 0,00%
Dow Jones 25-apr
38.085,8 -0,98%
Londra 14:50
8.118,1 +0,49%
Francoforte 14:50
18.062,55 +0,81%

ENEA, Economia circolare: buone pratiche e primi "numeri" della Piattaforma italiana ICESP

I dati parlano di circa 80 fra istituzioni e aziende di rilievo nazionale coinvolte e 60 buone pratiche elaborate da 6 gruppi di lavoro su 6 tematiche trasversali

Economia, Sostenibilità
ENEA, Economia circolare: buone pratiche e primi "numeri" della Piattaforma italiana ICESP
(Teleborsa) - ENEA svela i primi numeri sulla Piattaforma Italiana per l’Economia Circolare (ICESP). I dati presentati alla prima conferenza annuale, che si è svolta al Senato alla presenza, tra gli altri, del sottosegretario all’Ambiente Salvatore Micillo e del presidente dell’ENEA Federico Testa, parlano di circa 80 fra istituzioni e aziende di rilievo nazionale coinvolte e 60 buone pratiche elaborate da 6 gruppi di lavoro su 6 tematiche trasversali.

Si va dal riciclo dei materiali ai prodotti da materiali secondari, dalla sharing economy ai modelli di gestione.

"Nell'economia circolare l’Italia primeggia in Europa per numero di occupati, valore aggiunto e brevetti e nel campo del riciclo siamo un passo avanti a Francia, Germania e Regno Unito. Ma rispetto a questi tre paesi siamo molto al di sotto per investimenti nel settore, a conferma delle nostre ottime prestazioni pur con strumenti non del tutto adeguati", ha sottolineato Roberto Morabito presidente ICESP e responsabile del Dipartimento Sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali dell’ENEA.

"Nel consumo di materiali riciclati siamo un gradino più in alto di Francia e Germania, mentre per capacità di riciclare i rifiuti solidi urbani siamo più su di Francia e alla pari con il Regno Unito. La percentuale di riciclo dei rifiuti in Italia è del 67% contro il 55% della media europea; anche sul riciclo dei rifiuti da imballaggio siamo ben oltre la media Ue, in particolare nel caso dei rifiuti di legno ci attestiamo al 60% contro il 40%. Molto buona anche la percentuale di addetti nel settore dell’economia circolare rispetto al totale degli occupati in Italia, che si attesta al 2,05% contro l’1,71%. In Europa siamo quindi sopra la media per indici di riciclo di tutte le tipologie di rifiuti, ad eccezione di quelli elettrici ed elettronici dove siamo sotto", ha aggiunto Morabito.

"Nel nostro Paese manca una normativa che sostenga l’economia circolare; in particolare sarebbe utile avere un'applicazione più efficace delle norme sull'end of waste in grado di avviare il mercato di una vasta gamma di materie prime seconde, in tempi certi e al passo con le esigenze del sistema paese. Inoltre, sarebbe necessario rendere l’applicazione della disciplina del sottoprodotto certa e uniforme sul territorio nazionale, in maniera tale da consentire l’adozione di pratiche di simbiosi industriale come normali pratiche di gestione e valorizzazione degli scarti; simbiosi industriale che peraltro, si configura come un'efficace strategia per la prevenzione della produzione di rifiuti", ha concluso Morabito.
Condividi
```