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Alitalia, ancora tanti nodi da sciogliere per la NewCo

Fs, che esprimerebbe l’Ad, deve decidere se avviare la trattativa in esclusiva con easyJet e Delta, a cui spetterebbe il Direttore generale

Economia, Trasporti
Alitalia, ancora tanti nodi da sciogliere per la NewCo
(Teleborsa) - Inizia una settimana decisiva per l’esito delle trattative tra il Gruppo Ferrovie dello stato e la cordata formata da Delta Air Lines ed easyJet, che dovrebbero mettere insieme complessivamente il 70% del capitale della futura Alitalia. Con il 30%, Fs esprimerebbe l’Amministratore delegato, mentre il 20 più 20 delle due compagnie aeree assegnerebbe a Delta la facoltà di indicare il Direttore generale, ovvero il braccio operativo.

Questi gli indirizzi che sarebbero scaturiti dal summit londinese tra i tre soggetti tenutosi il 21 febbraio. Resta il nodo degli esuberi, il cui numero oscilla tra i 1.500 e i 2.500, che il Ministero Economia e Finanza (pronto a investire tra il 15 e il 20% del miliardo di euro previsto per l’operazione rilancio di Alitalia) punta ad azzerare con un piano di garanzia occupazionale le cui soluzioni non appaiono al momento ben chiare.

Il Gruppo Fs, dal suo canto, deve decidere se avviare la trattativa in esclusiva con Delta ed easyJet. Il tempo stringe, ma non sarà il CdA previsto martedì 27 febbraio ad affrontare l’argomento che probabilmente sarà all’ordine del giorno di una seconda riunione da tenersi all’inizio della prossima settimana. Il piano industriale dovrà tenere conto della gestione delle tratte e non tutti vedono di buon occhio il ruolo di feederaggio assegnato a easyJet.

Delta, presente con la quota dell’8,8% nel Gruppo Air France-KLM, non ha fatto mai mistero di voler difendere le rotte sul nord Atlantico e dunque le strategie commerciali dovranno essere ponderate bene per fare della nuova Alitalia un vettore partner strategico sul segmento lungo raggio, alla cui copertura concorrerebbe al massimo con 25 aeromobili, uno in meno di quelli attualmente in flotta.

Sul fronte della partecipazione societaria resta un 10% o forse più, non facile da assegnare. Nonostante le smentite, si continua a parlare di un investimento da parte di Poste Italiane, dal 2005 azionista unico di Mistral Air ora attiva nel solo settore cargo dopo avere effettuato nel recente passato anche attività charter.
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