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Carige, in piano aumento capitale da 630 milioni

Pareggio bilancio già nel 2020

Finanza
Carige, in piano aumento capitale da 630 milioni
(Teleborsa) - Il nuovo piano industriale di Banca Carige, tra il 2019 e il 2023, prevede un aumento di capitale di 630 milioni, che si realizzerà entro il primo semestre dell'anno in corso.



E' quanto si legge in una nota dell'istituto ligure relativa al nuovo business Plan. presentato dai tre commissari straordinari, Pietro Modiano, Fabio Innocenzi e Raffaele Lener, in conferenza stampa. "L'importo complessivo dell'aumento di capitale comprende gli originari 400 milioni, 120 milioni per l'ulteriore derisking, 65 milioni per ulteriori investimenti nella rivoluzione lean/digitale e 45 milioni per compensare gli effetti negativi dell'assemblea dello scorso 22 dicembre".

Carige prevede di raggiungere il pareggio di bilancio già nel 2020 "grazie alla normalizzazione del costo del rischio di credito e al venir meno degli effetti straordinari negativi che hanno appesantito le passate gestioni, nonché della realizzazione di risparmi di costo già contrattualizzati".

"Il definitivo derisking, la stabilizzazione della struttura di liquidità che ne conseguirà e il nuovo rafforzamento patrimoniale, la cui entità è stata determinata per costituire adeguati buffer di sicurezza sui requisiti patrimoniali regolamentari, farà di Carige una Banca dal profilo di rischio assolutamente contenuto, con CET1r e TCR stabilmente superiori al 14%".

Offerta vincolante su 1,9 miliardi NPE
La banca genovese fa sapere di avere un'offerta vincolante per 1,9 miliardi di NPE (non performing exposure) ricevuta in data 22 Febbraio. Nel piano al 2023 è prevista una massiva riduzione dei crediti deteriorati con l'obiettivo di portare il rapporto NPE ratio al 6-7% attraverso la cessione di circa 2,1 miliardi di sofferenze e inadempienze probabili.

Previsti 1050 esuberi e la chiusura di 100 sportelli tradizionali.

"Il nostro compito principale come commissari è ricercare un'aggregazione, un'integrazione che consenta alla banca di restare sul mercato. Il piano industriale è prodromico all'aggregazione", ha affermato Lener.

"Siamo in grado di stare in piedi, non c'è un circolo vizioso inaccettabile", ha rilanciato Modiano. "Il punto di pareggio è molto più vicino di quanto dicano i numeri, al netto di tutti gli oneri straordinari che hanno gravato sul 2018 e graveranno sul 2019. Pochi trimestri e siamo in pareggio".

"La banca torna in linea di galleggiamento", ha commentato Innocenzi. Il commissario ha spiegato che l'offerta vincolante per 1,9 miliardi di NPE ricevuta da Carige, è di Sga. "Questo non toglie che anche il Credito Fondiario possa fare un'offerta vincolante" - ha detto - ricordando che da Fonspa era arrivata l'offerta non vincolante. La proposta di Sga "sarà aperta per alcuni mesi".
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