(Teleborsa) -
"I benefici della vigilanza bancaria europea, giunta al suo quinto anno di attività, sono oramai palesi". È quanto scrive il presidente della Bce,
Mario Draghi, nella presentazione del rapporto annuale dell'
attività di vigilanza, ricordando che oggi "le prassi di vigilanza di 19 sistemi nazionali sono confluite in un
unico modello europeo” e che "la maggior
e armonizzazione delle norme e i più elevati livelli di trasparenza hanno contribuito a creare condizioni di maggiore parita' concorrenziale nel mercato bancario”.
Draghi sottolinea che oggi "le
autorità di vigilanza hanno una
visione molto più completa del sistema bancario”, cosa che permette "un’efficace attività di benchmarking dei modelli di business e dei profili di rischio grazie al confronto tra le singole banche e un elevato numero di loro pari in tutta l'area dell’euro”.
Allo stesso tempo "è possibile
monitorare più facilmente le interconnessioni e gli effetti di propagazione fra paesi, avendo maggiore contezza non solo dei
rischi riconducibili alla
singola banca, ma anche dei rischi
sistemici che possono provenire dal settore bancario”.
L’insieme degli "aspetti positivi" ha così "contribuito ad
aumentare la capacità di tenuta del settore bancario europeo. "I coefficienti di
CET1 delle banche sono
aumentati, passando dall’11,3% alla fine del 2014 al 14,1% nel 2018. In questo stesso periodo sono stati fatti progressi nella riduzione delle attività deteriorate ereditate dal passato, con una riduzione dei crediti deteriorati pari a circa 300 miliardi di euro.
Anche la raccolta e la liquidità sono più stabili ora”.
Come ricorda ancora Draghi,
"le banche continuano a confrontarsi con alcune sfide cruciali” anche perché la redditività "è rimasta bassa e ciò ha minato la loro capacità di
erogare finanziamenti all'economia”.
"In prospettiva - continua il presidente della Bce - è necessario che le
banche, le
autorità di supervisione e di regolamentazione continuino a
collaborare su questi temi, assicurandosi nel contempo che le banche applichino
standard di gestione del rischio di qualità elevata.
Draghi ha poi ricordato come sia importante "dotarsi di un assetto coerente sotto il profilo regolamentare e istituzionale, che renda più robusta l'integrazione transfrontaliera nel settore bancario” anche come "stimolo per il processo di consolidamento".
"Le autorità di regolamentazione e di supervisione sono chiamate a un impegno ancora maggiore per il conseguimento di un
quadro prudenziale più unitario, che
impedisca pratiche di ring-fencing, ovvero di protezione del capitale e della liquidità regolamentari”, conclude Draghi che torna sul tema del completamento dell'unione bancaria.
"Per garantire che
l'integrità del mercato bancario unico non venga messa in discussione la vigilanza bancaria europea dovrebbe essere sostenuta da un
solido quadro di riferimento per la risoluzione e da un
efficace sistema di garanzia dei depositi", conclude.