(Teleborsa) - "L'ascensore sociale si è bloccato e tutti abbiamo il lutto di quel che non è stato, il
rancore che percorre il nostro paese è esattamente questo". Così
Giuseppe De Rita, in un'intervista a Teleborsa, fotografa e racconta l'
attuale situazione del nostro paese dopo la ricerca del
Censis che aveva messo in evidenza lo scorso anno,
un'Italia invidiosa e rabbiosa.Per il Presidente dell'Istituto di ricerca non abbiamo più la prospettiva di un
futuro. "Sarà la crisi dell’euro o della produzione industriale o di qualsiasi cosa ormai dobbiamo combattere e dobbiamo combattere con i problemi dell’oggi".
"L’aiuto – spiega De Rita – non può arrivare dallo Stato che in questo momento ha di fronte una crisi di tutti i suoi strumenti, soprattutto con questo Governo. Il Governo si dedica alla povertà, alle pensioni anticipate, a garantire qualcosa che non rispecchia le responsabilità dei singoli. In poche parole ci troviamo davanti a un
ruolo dello Stato vecchio, quasi di Stato assistenziale pontificio".
De Rita
ritiene anche in quest'ottica fallito il Reddito di Cittadinanza. "Il sistema – spiega – è molto più complesso di quanto si possa immaginare: si fa una legge dicendo sconfiggiamo la povertà ma poi alla fine nessuno viene allo sportello per sconfiggere la povertà e ognuno continua a fare il proprio conto, a disperarsi per campare, a disperarsi per esportare".
E infine quanto alla possibilità di fare un bel programma per il futuro chiudendosi in una stanza questo verrà meno perché verrebbero a mancare i legami con le
radici che danno senso alle cose di tutti i giorni.
In conclusione dice De Rita, "anche i leader non nascono sui progetti e da piani ma dalla realtà e la
realtà affonda nel rispetto del passato".
di
Dino Sorgonà