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Ue, domani Bruxelles pubblica le previsioni economiche di primavera

Per l'Italia la pagella si preannuncia impietosa. Bruxelles potrebbe rivedere al ribasso le stime di crescita del Pil italiano, portandole al di sotto dello 0,2%

Economia
Ue, domani Bruxelles pubblica le previsioni economiche di primavera
(Teleborsa) - Domani la Commissione Europea pubblicherà le previsioni economiche di primavera e per l'Italia la pagella si preannuncia impietosa. Dalle prime indicazioni sui conti dell'Italia per il 2019 raccolte a Bruxelles emerge un buco da circa 5,5 miliardi nel 2018, un deterioramento dei conti nel 2019, un Pil con una crescita più virtuale che reale (0,1-0,2 per cento) e un debito pubblico ancora in salita verso quota 133 per cento del Pil.

Se lo scenario economico, tra Brexit, elezioni europee e guerra dei dazi, risulta complesso per tutti per l'Italia la situazione, vista da Bruxelles, appare ancora più difficile tanto da far prospettare una vera e propria "stangata" per il Governo italiano. A giugno, dall'Ue, potrebbe, infatti, arrivare la richiesta di una manovra da oltre 30 miliardi per il 2020 o l'alternativa più dura di una procedura sul debito eccessivo.

Seppur sufficiente a uscire dalla recessione tecnica in cui l'economia del Paese era piombata negli ultimi trimestri dello scorso anno, la crescita dello 0,2% registrata nel primo trimestre risulta nettamente al di sotto degli standard europei: almeno la metà rispetto a quella registrata dall'Eurozona e quasi inesistente a confronto dello 0,7% messo a segno dalla Spagna.

Bruxelles non esclude, inoltre, che il +0,2% italiano del periodo gennaio-marzo 2019 possa rivelarsi un risultato effimero, frutto di un rimbalzo delle esportazioni e della ricostituzione delle scorte di magazzino da parte delle aziende.

L'Ue punta il dito contro l'Italia per quanto riguarda gli investimenti che, a causa della mancanza di fiducia da parte delle imprese, non decollano.

Se l'Italia riuscirà, per il momento, a non cadere sotto procedura d'infrazione per debito eccessivo la resa dei conti ci sarà, comunque, il prossimo autunno quando, in occasione della manovra 2020, dovrà presentare la soluzione che intende adottare rispetto all'aumento dell'Iva previsto dalle clausole di salvaguardia.

Proprio oggi il cancelliere austriaco Sebastain Kurz, in un'intervista a La Stampa, ha auspicato "maggiori sanzioni Ue contro chi sfora le regole del debito". Per liberarsi dalla crisi – secondo Kurz – "dobbiamo tutti lavorare per ridurre il nostro rapporto deficit/Pil e rispettare le regole del Patto di stabilità". Il cancelliere ha sottolineato che servono regole ferree per "impedire che l'Italia, ad esempio, finisca per diventare una seconda Grecia attraverso una politica del debito irresponsabile mettendo in pericolo l'intera zona euro".



(Foto: Lukasz Kobus - © Unione Europea)
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