Facebook Pixel
Milano 10:57
33.648,04 +0,05%
Nasdaq 17-apr
17.493,62 0,00%
Dow Jones 17-apr
37.753,31 -0,12%
Londra 10:58
7.872,41 +0,31%
Francoforte 10:57
17.783,29 +0,07%

Cgia: "Ritardi nei pagamenti alle imprese da Inps, Inail e metà dei ministeri"

Mason: "Le Amministrazioni pubbliche italiane effettuano i pagamenti nelle transazioni commerciali con sistematico ritardo violando le norme europee"

Economia
Cgia: "Ritardi nei pagamenti alle imprese da Inps, Inail e metà dei ministeri"
(Teleborsa) - L'Inps e l'Inail e circa la metà dei ministeri pagano in ritardo i loro fornitori. A denunciarlo è un'indagine dell'Ufficio studi della Cgia che ha estrapolato i dati relativi agli Indicatori di Tempestività dei Pagamenti (ITP) e l'ammontare dei debiti commerciali delle principali Amministrazioni pubbliche presenti nel Paese per quanto riguarda somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni professionali. "Nel dicembre del 2017 la Commissione Europea ha deciso di deferire il nostro Paese alla Corte di Giustizia dell'Ue, ribadendo il sistematico ritardo con cui le Amministrazioni pubbliche italiane effettuano i pagamenti nelle transazioni commerciali in palese violazione delle norme europee in materia di pagamenti. Un malcostume tutto italiano che non ha eguali nel resto d'Europa" ha commentato il Segretario della Cgia, Renato Mason.

INPS – Nel 2018 l'Inps ha registrato un ITP pari a +10,13. Un dato che – si legge nel Rapporto – "certifica che l'anno scorso l'istituto ha liquidato i propri fornitori con oltre 10 giorni medi di ritardo rispetto alle disposizioni previste dalla legge in materia di tempi di pagamento . Tutto ciò, al 31 dicembre 2018, ha contribuito a produrre un debito commerciale complessivo nei confronti dei fornitori pari a 157,2 milioni di euro".

INAIL – L'ITP dell'Inail riferito al 4° trimestre 2018 è stato, invece, pari a +54,45: in pratica l'istituto in questo ultimo trimestre ha saldato i propri fornitori con quasi 2 mesi di ritardo. Lo studio definisce, inoltre, "inaccettabile" che a distanza di quasi 5 mesi l'Inail non abbia ancora pubblicato l'ammontare complessivo del debito maturato al 31 dicembre 2018, sottolineando come "nonostante tutte le Amministrazioni pubbliche siano obbligate per legge a riportarlo nel proprio sito internet, tale "disattenzione" da parte dell'Inail si è verificata anche per gli anni 2016 e 2017".

"Quando sono le imprese a ritardare il versamento dei contributi previdenziali o assicurativi – dichiara il coordinatore dell'Ufficio studi Paolo Zabeo – questi istituti sono solerti e intransigenti nel far scattare immediatamente le sanzioni e gli interessi di mora previsti dalla legge. Diversamente, quando sono chiamati a liquidare i propri fornitori, questa inflessibilità nel rispettare i tempi di pagamento viene inspiegabilmente meno. Al punto che sia l'Inps che l'Inail, l’anno scorso hanno liquidato le imprese in grave ritardo, violando i limiti stabiliti dalla normativa".

MINISTERI – Ad aver violato la legge in materia di pagamenti nei rapporti commerciali con le aziende private, l'anno scorso è stata anche la metà dei Ministeri. Il Ministero della Difesa registra la situazione più critica: l'anno scorso ha liquidato i fornitori con 67 giorni di ritardo ed ha maturato a fine anno ben 313,2 milioni di euro di debiti. Il Ministero dell'Interno nel 2018 ha saldato le fatture dopo 60,9 giorni dalla scadenza e, come nel caso dell'Inail, non ha ancora aggiornato il sito sull'ammontare complessivo dei debiti registrati negli ultimi 3 anni. Il Ministro delle Politiche agricole ha saldato le fatture con poco più di un mese di ritardo (ITP 2018 medio pari a +32,82), creando un debito complessivo di quasi 55,6 milioni di euro.

Sebbene non abbiano mai postato sul sito l'ammontare dei debiti accumulati, i più celeri a pagare sono stati il Ministero dell'Istruzione (ITP pari a -7,74), il Ministero degli Esteri (-19,70) e il Ministero della Giustizia (-27,38). In tutti questi 3 casi – evidenzia la ricerca – i pagamenti sono avvenuti ben prima della scadenza prevista per legge.

L'esempio più virtuoso è quello dell'Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) che nel 2018 ha anticipato i pagamenti di quasi 13 giorni e al 31 dicembre 2018 aveva azzerato tutti i debiti commerciali.

REGIONI – Tra le Regioni la peggiore pagatrice d'Italia spetta è la Sicilia con un ITP di +29,76 giorni e quasi 212 milioni di euro di insoluti maturati al 31 dicembre dell'anno scorso. Lo studio elegge, invece, migliore pagatrice la Lombardia che, nel 2018, ha registrato un ITP medio pari a -12,62 e al 31 dicembre non si registrava alcun debito nei confronti delle imprese fornitrici.





























Condividi
```