(Teleborsa) - L’estate è ormai alle porte e il desiderio di
vacanza non fa che accrescersi di giorno in giorno.
Molti italiani quest'anno sceglieranno strutture extra-alberghiere per le proprie
ferie estive, in quella che può considerarsi una vera e propria “giungla” normativa visto che in Italia
le Leggi Regionali sul turismo cambiano in media ogni anno. In testa la Liguria con 5 modifiche negli ultimi 3 anni. Basti sapere che
una casa vacanza viene classificata in modo diverso in 15 Regioni. In particolare il legislatore regionale ha ritenuto di dettagliare i requisiti necessari per numerose forme di ricettività al punto da creare differenze amministrative importanti per situazioni relativamente semplici come Bed & Breakfast o Case Vacanza. Per le medesime tipologie di strutture extra-alberghiere, infatti, i requisiti funzionali e/o dimensionali risultano differenti per ciascuna Regione o Provincia Autonoma, con l’unica eccezione degli agriturismi.
Questo il quadro dipinto dal nuovo studio realizzato dal DEVO Lab - di SDA Bocconi commissionato da Airbnb Italia, dal quale emerge non solo una spiccata tendenza a riformare frequentemente la normativa ma anche a definire in modo disomogeneo categorie di ricettività altrimenti piuttosto banali nelle loro caratteristiche essenziali. Non è solo una questione di zelo di alcuni legislatori.
Spesso la modifica di leggi regionali appena varate è una necessità imposta dal TAR a fronte di ricorsi per illegittimità o incostituzionalità di parte di esse.
La categoria case e appartamenti per vacanze (CAV), presenta requisiti che variano molto tra le diverse Regioni. Campania, Piemonte, Puglia e Sicilia consentono una permanenza massima in una CAV di 90 giorni consecutivi, mentre Basilicata e Liguria fino a 12 mesi. Altri passaggi delle normative regionali riguardano invece la promozione, la metratura oppure la pulizia delle strutture.
La normativa regionale del Lazio specifica infatti che le CAV possono essere promosse e commercializzate tramite piattaforme elettroniche gestite da terzi. Quella di Marche e Sardegna sancisce la frequenza di pulizia dei locali e del cambio biancheria, la fornitura di elettricità, acqua e gas; stessi requisiti in Valle d’Aosta, dove però si richiede anche una superficie minima, a partire da 8 mq per le camere da un letto.