Facebook Pixel
Milano 17:35
34.271,12 -0,27%
Nasdaq 22:00
17.526,8 +0,32%
Dow Jones 22:02
38.460,92 -0,11%
Londra 17:35
8.040,38 -0,06%
Francoforte 17:35
18.088,7 -0,27%

Strategie per l'Italia, Patuelli: "Garanzie sociali non sufficienti a rilancio"

Aprendo i lavori la terza edizione dell'evento "Obbligati a Crescere", il Presidente dell'Abi ha invitato a riflettere sulle anomalie italiane che frenano la crescita

Economia
Strategie per l'Italia, Patuelli: "Garanzie sociali non sufficienti a rilancio"
(Teleborsa) - Le possibili strategie per affrontare le delicate relazioni con l'Europa, le prospettive di crescita del nostro Paese e le difficoltà ad essa connesse. Sono questi – in un contesto che vede rapporti sempre tesi con Bruxelles, con la minaccia di procedure sanzionatorie, pericolose soprattutto per le risposte che possono venire dai mercati – i temi al centro di "Strategie per l'Italia", la terza edizione di "Obbligati a Crescere", l'evento organizzato dal Messaggero Economia in collaborazione con l'Abi a Palazzo Altieri.

Introdotto dagli interventi di Antonio Patuelli, presidente dell'Abi e dal direttore del Messaggero, Virman Cusenza, l'incontro, moderato da Romano Prodi, vede un confronto tra cinque imprenditori-manager: Lucia Aleotti Presidente del Gruppo Menarini, Carlo Cimbri Group Ceo di Unipol, Claudio Descalzi Ad del Gruppo Eni, Carlo Messina, Consigliere Delegato di Intesa San Paolo e Marco Tronchetti Provera, Ad del Gruppo Pirelli. A chiudere i lavori è attesa la sintesi del ministro dell'Economia Giovanni Tria.

"Le politiche di garanzie sociali sono eticamente indispensabili ma non sufficienti a rilanciare lo sviluppo e l'occupazione. Sono refrattario a imperativi categorici, ma faccio un'eccezione: obbligati a crescere è assolutamente una necessità che bisogna seguire senza attendere locomotive altrui che possono avere complicazioni e ritardi – ha affermato Patuelli – attraverso politiche che incentivino la competitività degli attori italiani sui mercati internazionali. Siamo obbligati – ha aggiunto – a riflettere su tutte le anomalie italiane rispetto agli standard di efficienza produttiva e sistemi pubblici che ci sono in Europa e in giro per il mondo", ha concluso Patuelli.





Condividi
```