(Teleborsa) -
In calo il rapporto deficit/PIL dell'Italia nel 1° trimestre. Secondo l'ISTAT, l’incidenza del deficit sul PIL è
scesa lievemente al 4,1% dal 4,2% dello stesso trimestre del 2018, con una dinamica delle uscite inferiore a quella delle entrare (incrementi dell’1,4% e del 1,6% rispettivamente.
Il
saldo primario delle AP (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato negativo, con
un’incidenza sul PIL dell’1,3% (-0,9% nel primo trimestre del 2018). Il
saldo corrente delle AP è stato anch’esso negativo, con
un’incidenza sul PIL dell’1,6% (-1,5% nel primo trimestre del 2018).
La pressione fiscale è risultata del 38%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Il reddito disponibile delle famiglie ha segnato un recupero, che si è trasferito nella crescita del potere d’acquisto. Questa risalita si è tradotta in misura limitata in maggiori consumi, aumentando la propensione al risparmio. Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è
aumentato dello 0,9% rispetto al trimestre precedente, mentre i
consumi sono
cresciuti in termini nominali dello 0,2%. Di conseguenza, la
propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stata
pari all’8,4%, in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. A fronte di una variazione nulla del deflatore implicito dei consumi, il
potere d’acquisto delle famiglie è anch'esso cresciuto rispetto al trimestre precedente dello
0,9%.
La quota di profitto delle
società non finanziarie è scesa al 40,7%, 0,6 punti percentuali più bassa rispetto al trimestre precedente. Il tasso di investimento del settore, pari al 21,1%, è diminuito di 0,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.