(Teleborsa) -
Giornata campale nella delicata trattativa tra
Roma e Bruxelles. La
Commissione Europea che si riunisce oggi, mercoledì 3 luglio, nella capitale belga per discutere anche del caso
Italia. Di fatto,
l'esecutivo UE deve decidere se raccomandare o meno
all'Ecofin l'apertura della procedura sul
debito. Proprio per questo, il Vicepresidente
Dombrovksis e il commissario
Moscovici stanno valutando in queste ore se l'assestamento di bilancio e il congelamento dei risparmi di spesa quest'anno sono sufficienti a
evitare l'avvio della procedura. ROMA E BRUXELLES PIU' VICINE - Ancora presto per dire se il
"pacchetto anti-infrazione" presentato dal
Governo abbia
funzionato ma di certo ha indirizzato la trattativa verso venti migliori che fanno pensare
ad una chiusura positiva in vista della riunione di oggi del "collegio".
L’opera di mediazione del trio
Mattarella – Conte – Tria sembra aver sortito
effetti positivi, spazzando il campo dagli intralci
In attesa della decisione ufficiale, a
Roma si respira ottimismo. "Il Governo ha corretto i conti non solo registrando con l’assestamento il miglioramento del
quadro dei conti pubblici, ma anche con l’approvazione di un
decreto ad hoc con cui l’esecutivo ritiene di essersi riportato in linea con il Patto di stabilità, e di aver creato le condizion
i “per rendere ingiustificato l’avvio di una procedura di infrazione per deficit eccessivo nei confronti dell’Italia", si affretta a dire il Premier Conte.
"I
conti pubblici migliorano, il deficit è in calo, aumentano le entrate, diminuisce la disoccupazione. Anche la curva dello spread sembra affrontare un’importante fase di calo. Notizie che a volte sui media non trovano lo spazio che meritano", ha concluso.
Anche il Ministro dell'Economia,
Giovanni Tria, si dice
"fiducioso sulla possibilità di evitare la procedura di infrazione". "Abbiamo approvato delle misure importanti senza toccare nessun programma di spesa - ha spiegato nelle scorse ore."Non ci sono tagli qua e là e c'è un aggiustamento di bilancio che risponde al fatto che le nostre finanze pubbliche sono andate molto meglio del previsto.
Sull'orientamento di Bruxelles non mi esprimo, conosco i nostri dati e sono buoni".Spinge verso la soluzione positiva anche la voce autorevole del Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella che da Vienna lo ha detto chiaramente: "
Noi crediamo che la procedura di infrazione non abbia ragione di essere aperta".