(Teleborsa) - Tra i temi al centro dell'assemblea annuale dell’
International Fiscal Association di
Londra anche la
ristrutturazione del sistema fiscale globale, che chiama ovviamente in causa i
Gafa (
Google, Apple, Facebook, Amazon). Tante le
ipotesi al vaglio, ma come riporta il
Sole24Ore, ad oggi, i fiscalisti internazionali sono orientati a una
nuova modalità di tassazione di tutti i settori economici (e non solo dell’
economia digitale), da applicare solo alle
multinazionali più grandi e nemmeno di tutti i settori (gli intermediari finanziari, ad esempio, ne resterebbero fuori).
Il diritto di uno Stato di tassare un’impresa non dipenderebbe più dalla sua
presenza fisica, ma dal fatto che
l’impresa vende prodotti o servizi in quel Paese, anche grazie ad investimenti in marketing che consentano di creare una base di clienti o utenti. Con questo meccanismo, i profitti nel nuovo sistema globale verrebbero allocati tra i vari
Paesi partendo dal profitto realizzato a livello di gruppo, che sarebbe suddiviso ricorrendo a formule matematiche o anche al
transfer pricing.Con una considerazione da tenere nella massima considerazione: ovviamente, il passaggio a questa
tassazione digital/globale richiama immediatamente il tema della doppia tassazione dei profitti, della ripartizione delle perdite, dell’identificazione del soggetto tenuto al pagamento delle imposte con la multilateralità
dell’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) pronta a tornare
centrale.
"Il mio primo compito sarà di verificare la possibilità di una
Web tax in ambito Ocse/G20, ovvero globale, che sarebbe la
soluzione più efficace. La Commissione cercherà di raggiungere questa intesa entro il
2020 ma se non sarà possibile allora la
missione sarà di proporre una Web tax europea", ha dichiarato nelle scorse ore il neo Commissario Ue agli Affari Economici
Paolo Gentiloni.