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Descalzi racconta l'Eni di oggi: efficiente nell'Oil&Gas e proiettata all'energia del futuro

Il numero uno della società del Cane a sei zampe tocca molti aspetti: dall'effiecienza operativa alla solidità finanziaria, dai progetti "tradizionali" e quelli che guardano al futuro come la produzione di energia dai rifiuti

Energia, Finanza
Descalzi racconta l'Eni di oggi: efficiente nell'Oil&Gas e proiettata all'energia del futuro
(Teleborsa) - Solida e con ampie riserve di petrolio e gas, efficiente sotto il profilo dei costi, molto focalizzata sulla tecnologia. Questa è l'Eni di oggi, con una marcia in più sotto il profilo dell'energia sostenibile del futuro.



Lo ha raccontato l'Amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, in una lunga intervista a Il Sole 24 Ore, dove ha speso parole anche sul valore strategico dei rifiuti e sui progetti in corso in questo campo.

I rifiuti sono "il petrolio del futuro" - sostiene il numero uno della oil company italiana - perché la crescita demografica farà crescere in modo esponenziale i rifiuti e questi andranno smaltiti e trattati in modo "pulito e utile" anche per produrre energia. Proprio su questo fronte, l'Eni ha in corso un progetto per la trasformazione dei rifiuti organici urbani in energia, ha affermato il manager, spiegando che trattare 150 milioni di tonnellate di rifiuti significa trasformare in energia gli scarti di 1 milione e mezzo di persone, riducendo le importazioni di petrolio e gas e le emissioni di CO2 e creando occupazione. E la società del cane a sei zampe può arrivare a 600 milioni di tonnellate nei prossimi anni.

Le sfide di Eni per il futuro non si limitano solo alle rinnovabili - ha detto - ma riguardano anche altri progetti come la conservazione delle foreste e la sostenibilità ambientale.

Sul fronte idrocarburi, Descalzi ha rivendicato la posizione di solidità nel settore oil & gas di Eni - "la più efficiente fra le grandi" afferma l'Ad - che oggi vanta riserve fra le più ampie del settore ed ha all'attivo nuove riserve petrolifere per 5 miliardi di barili, oltre il doppio della media del settore. E questo è frutto anche della tecnologia, che ha cambiato molto l'esplorazione. L'Ad ha parlato anche del super computer vicino a Pavia, circa 2 mila ingegneri, 1.500 geologi e geofisici, 800 ingegneri specializzati, un elemento strategico per l'elaborazione dei dati alla base delle scoperte dei giacimenti di petrolio e gas.

Anche sull'efficienza la società di san Donato ha vantaggi competitivi, con un costo di produzione molto basso pari a meno di 1 dollaro contro i 6 dollari della media. E tutto ciò - aggiunge - si è riflesso sulla redditività e sui flussi di cassa. Timori di takeover? Il manager dice di non sapere se la posizione di solidità di Eni abbia suscitato gli "appetiti" dei competitor, come Total, ma afferma "di sicuro, senza il via libera del governo italiano, nessuno potrà toccarci".
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