(Teleborsa) -
"La preoccupazione è altissima" per lo stabilimento
Ex Ilva di Taranto ora di proprietà di
ArcelorMittal. Il segretario generale della Fim Cisl,
Marco Bentivogli, al suo ingresso al
Ministero dello Sviluppo economico per il
tavolo sul polo siderurgico pugliese, non nasconde la forte apprensione per la situazione dello stabilimento in relazione alle
pesanti ricadute occupazionali che potrebbero derivare da un disinvestimento di ArcelorMittal.
"L'Ad
Morselli – ha detto Bentivogli senza giri di parole - ha davanti
due strade: consolidare la produzione di acciaio a 4 milioni di tonnellate annue, che significa
ridurre l'organico di 5 mila persone, o, dopo il pasticcio fatto al Senato sullo scudo legale,
fare letteralmente le valigie".
"Non esistono altri scenari" e i tagli al personale al momento sono "paradossalmente lo scenario migliore. Ma
non permetteremo altri 5 mila esuberi. Non consentiremo di aggiungere a una bomba ambientale una sociale", ha aggiunto.
Quanto alle dichiarazioni del
Ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, secondo Bentivogli "affidarsi all'articolo 51 del codice penale è surreale, significa non conoscere bene le norme". Il problema, conclude, "è che il
pasticcio fatto al Senato rischia di dare un alibi all'azienda per andarsene".