(Teleborsa) -
Inizio di settimana infuocato per il Governo giallorosso: a
Taranto, infatti, è esplosa la
bomba ArcelorMittal. A un anno dall'arrivo,
Am InvestCo Italy ha notificato ai commissari straordinari dell'Ilva la
volontà di rescindere l’accordo per l’affitto con acquisizione delle attività di Ilva Spa e di alcune controllate acquisite secondo l’accordo chiuso lo scorso
31 ottobre. Con esplicito riferimento a difficoltà legate all’incertezza giuridica (in particolare,
lo stop allo scudo penale) e operativa (
per decisioni dei giudici di Taranto), ArcelorMittal, si legge nella lettera,
“ha chiesto ai Commissari straordinari di assumersi la responsabilità delle attività di Ilva e dei dipendenti entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione”.
Oltre al mancato scudo legale e ai provvedimenti del Tribunale di Taranto, argomenta ArcelorMittal, anche
"altri gravi eventi, indipendenti dalla volontà di ArcelorMittal, hanno contribuito a causare una situazione di incertezza giuridica e operativa che ne ha ulteriormente e significativamente compromesso la capacità di effettuare necessari interventi presso Ilva e di gestire lo stabilimento di Taranto". E ancora:
"Tutte le descritte circostanze attribuiscono alla Società anche il diritto di risolvere il Contratto in base agli applicabili articoli e principi del codice civile italiano".
Nel frattempo, è stato convocato a Palazzo Chigi un
vertice straordinario dell’esecutivo che sta per iniziare alla presenza del Premier
Giuseppe Conte, insieme ai
Ministri Patuanelli, Provenzano, Speranza, Costa e Catalfo. Atteso anche il Ministro dell'economia Roberto
Gualtieri. Si cercherà di trovare una soluzione al rebus e dare un futuro al gruppo dell’acciaio, che conta oltre
10 mila posti di lavoro, di cui oltre 8 mila solo a Taranto. Tra le ipotesi al vaglio quella di varare un
provvedimento d’urgenza sullo "scudo penale", principale ragione dell’addio.