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Mediaset, in bilico la nascita dell'holding in Olanda

Nessun accordo, per ora, con Vivendi sul progetto MFE

Finanza
Mediaset, in bilico la nascita dell'holding in Olanda
(Teleborsa) - Chiusura in rosso per Mediaset, che termina la seduta segnando un calo dell'1,61%.

Il Gruppo del Biscione ed i francesi di Vivendi, al momento, non hanno trovato un accordo che possa disinnescare i contenziosi e far nascere senza ostacoli MFE, l'holding con sede non fiscale in Olanda nella quale Mediaset concentrerà attività e partecipazioni.

E' la conclusione a cui si è giunti al termine dell'udienza di fronte al Tribunale di Milano, nella quale il giudice Elena Riva Crugnola si è riservata di convocare una riunione nella quale decidere di sospendere o meno gli effetti dell'assemblea di Mediaset per la fusione con la controllata spagnola.

Nel frattempo le parti hanno tempo per continuare a trattare ed eventualmente presentare al Tribunale un'intesa che possa portare ad una conciliazione.


L'inizio di giornata è stato buono per il titolo che ha segnato un primo prezzo a 2,81 Euro, vicino i picchi del 28 novembre, per poi perdere forza nell'arco della riunione, prima di cadere al termine delle contrattazioni vicino al minimo di 2,738.

Il confronto del titolo con il FTSE Italia All-Share, su base settimanale, mostra la maggiore forza relativa del Biscione rispetto all'indice, evidenziando la concreta appetibilità del titolo da parte dei compratori.

Le implicazioni di medio periodo di Mediaset confermano la presenza di un trend rialzista. Tuttavia lo scenario a breve evidenzia un esaurimento della forza positiva al test di resistenza individuato a 2,777 con primo supporto visto a 2,724. Le attese sono per un'estensione negativa nei tempi opportunamente brevi verso quota 2,703.

La volatilità giornaliera dell'azienda italiana attiva nell'ambito dei media e della comunicazione è abbastanza equilibrata, al pari dei volumi che rimangono costanti e appaiono per alcune sedute in aumento rispetto alla media mobile dei volumi dell'ultimo mese. In termini di rischiosità, questo scenario risulta essere preferibile per gli investitori più avversi al rischio, che preferiscono mantenersi alla larga da movimenti repentini e violenti del titolo.
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