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Per Autostrade maximulta e no revoca concessioni

La possibile soluzione che sarebbe stata concordata dopo lunghe trattative riservate tra Governo e vertici Aspi. Cinquestelle permettendo

Economia, Politica, Trasporti
Per Autostrade maximulta e no revoca concessioni
(Teleborsa) - L'ipotesi di risolvere con una maximulta il complesso contenzioso tra Autostrade per l'Italia e lo Stato italiano invece della revoca delle concessioni sembrerebbe sempre più che attuale. Secondo fonti riportate dall'Agenzia Ansa ne dovrebbero discutere già oggi giovedì 9 gennaio il Premier Conte e la ministra Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli in un incontro a due a margine del Consiglio dei Ministri fissato per il pomeriggio. Nessuna discussione in Cdm né tantomeno decisioni di alcun genere che sarebbero prese in altre occasioni. Soprattutto, e sempreché, esser riusciti a "convincere i Cinquestelle a desistere dalla linea dura. Posizione che porterebbe comunque a una disputa legale estremamente lunga e dall'esito incerto per entrambe le parti.

Sarebbe dunque questa la soluzione trovata dopo lunghe trattative riservate tra Governo e vertici di Aspi che avrebbero trovato la spinta decisiva con l'allontanamento dell'Ad Castellucci e la sua sostituzione al timone della società con Roberto Tomasi. Senza dimenticare come il Milleproroghe con la comparsa del possibile subentro Anas in caso di revoca della concessione possa "aver detto la sua". Come la decisione dell'Agenzia di rating Fitch col declassamento di Atlantia, nonchè il giudizio sul possibile default delle emissioni a lungo termine di Autostrade per l'Italia Spa (Aspi) a di Aeroporti di Roma. Ipotesi di soluzione, per non dire quasi certezza, ora senza dubbio alla base della ripresa in Borsa del titolo Atlantia che ha chiuso la giornata in salita a piazza Affari con un +3,93%. Come dire, il mercato scommette sulla quadra della soluzione.

Le indiscrezioni indicano anche particolari di come si articolerebbe la maximulta, suddivisa in diverse voci: compensazione in denaro attorno ai 4 miliardi di euro, riduzione della attuali tariffe autostradali fino al 5%, aumenti programmati per il futuro che non superino il 2% e riduzione della remunerazione del capitale investito.

Una possibile conclusione confermata anche da indiscrezioni che, seppur in forma anonima, provengono dall'interno di Aspi. Mentre il nuovo Amministratore delegato Roberto Tomasi è al lavoro nel preparare il nuovo piano industriale che sarà presentato al Cda entro la fine di gennaio. Tomasi, come da Lui stesso rivelato in un'intervista pubblicata nei giorni scorsi da Corriere della Sera, sta preparando un piano di investimenti per 13 miliardi di euro nei 18 anni rimasti della concessione.

Previsto, soprattutto in chiave sicurezza, il massiccio ricorso alle tecnologie d'avanguardia, intelligenza artificiale in prima linea, per il costante e totale monitoraggio in tempo reale di tutte le infrastrutture della rete a cominciare dai più imponenti viadotti, dalle gallerie più lunghe e dai tratti autostradali più soggetti alle insidie idrogeologiche. Sperimentazione di nuove tecnologie di controllo che cominceranno in questi giorni per il monitoraggio in Liguria del viadotto Bisagno, sulla Genova-Livorno, nei mesi scorsi al centro di indagini della magistratura appunto per mancati controlli.

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