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Eataly cambia la governance: lascia Guerra, Farinetti jr rimane ad

Andrea Guerra lascia la gestione corrente ma mantiene la presidenza del gruppo

Economia
Eataly cambia la governance: lascia Guerra, Farinetti jr rimane ad
(Teleborsa) - Eataly cambia la governance e si rinnova. Andrea Guerra lascia infatti la gestione corrente, ma mantiene la presidenza del gruppo, mentre Nicola Farinetti, figlio del fondatore Oscar, resta amministratore delegato. Lo comunica in una nota la società, in seguito alla decisione del consiglio d'amministrazione.

L'inizio di un 2020, si legge nella nota, sarà "pieno di nuove iniziative con ulteriori importanti aperture in America e a Londra" mentre il prossimo mese verranno annunciati i risultati del 2019 "che può essere definito come un ulteriore anno di grande crescita globale della società".

Quanto al cambio nella governance, Oscar Farinetti ringrazia Guerra per il lavoro svolto in questi cinque anni. "Ad Andrea Guerra vanno i ringraziamenti per l'enorme apporto manageriale e umano fornito in questi quasi cinque anni di intensa attività - afferma nella nota - Andrea ha dato un contributo decisivo per accelerare l'evoluzione della struttura organizzativa. Grazie alla sua esperienza ha favorito lo sviluppo dell'azienda, l'attuale focalizzazione geografica e la grande crescita professionale delle nostre persone".

"Lascio la presidenza operativa di Eataly, avendo la consapevolezza che si è compiuto il percorso disegnato con il supporto degli azionisti per rafforzare ulteriormente la società nel mondo - aggiunge Guerra - Sono grato a tutte le persone di Eataly per il lavoro svolto insieme in questi anni".

"Nicola, con il quale ho lavorato a strettissimo contatto in questi bellissimi cinque anni, è certamente la persona giusta per guidare la squadra che dovrà compiere l'ulteriore salto evolutivo che Eataly è pronta a fare", conclude Guerra.

L'addio di Guerra potrebbe rallentare il progetto di quotazione di Eataly. Intervistato dal Corriere della Sera, Oscar Farinetti non ha dato alcuna certezza sulla data dell'eventuale IPO che, dice, potrebbe arrivare direttamente negli USA.

"Eataly non ha bisogno di rastrellare quattrini sul mercato, è in grado di finanziare la crescita tranquillamente con il suo cash flow. E comunque siamo pronti per la Borsa e quando un giorno decideremo magari ci quoteremo direttamente a New York", le sue parole.

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