(Teleborsa) - La
Brexit è finita? Per molti è appena cominciata. Dopo l
'uscita di Londra festeggiata con una
cerimonia in grande stile lo scorso
31 gennaio, è già tempo della
delicatissima fase due: quella dei
negoziati nel corso della quale per molti potrebbe profilarsi uno scontro campale - l'ennesimo - tra
Regno Unito ed UE. Anche per questo, sale l'attesa per il
discorso che oggi
- quando in Italia sarà mezzogiorno - terrà Boris Johnson, intenzionato secondo i bene informati a
non arretrare. Anzi. Ancora una volta, insomma, ci troveremo di fronte a
due blocchi.
"Mela della discordia" quanto i britannici potranno divergere dai
regolamenti europei dopo la
Brexit: questo, in sintesi, il
cuore pulsante delle trattative dei prossimi mesi. Se, infatti,
Bruxelles ha più volte annunciato che non farà sconti lasciando intendere che non
permetterà a Londra di approfittare della
deregulation per fare
competizione sleale, dall'altra parte non ne vogliono sapere di vestire i panni
di Paese-satellite con il Governo britannico che non si sente obbligato a perseguire un
trattato di libero scambio sul modello canadese, che elimina i
dazi sulla quasi totalità delle merci.
PER ORA SUI MERCATI NON CAMBIA NIENTE - Nel frattempo, il
MEF ha chiarito che per il 2020 con la Brexit ci sarà una
"piena" continuità nei servizi finanziari. "L’accordo di recesso, nella IV parte - si legge nella nota ufficiale - prevede un periodo di transizione fino al
31 dicembre 2020 (salvo un’eventuale proroga) durante il quale la
normativa europea continuerà ad applicarsi nel Regno Unito e al Regno Unito come se quest’ultimo fosse ancora uno Stato membro.Alla luce di ciò - prosegue la nota -
non troveranno applicazione le norme contenute nel Decreto Legge n. 22 del 25 marzo 2019, che reca la disciplina transitoria applicabile unicamente nel caso di un recesso del Regno Unito in assenza di accordo.
In base a quanto previsto nell’accordo, pe
r i servizi bancari, finanziari e assicurativi, è prorogato di diritto l’attuale regime di mutuo riconoscimento delle autorizzazioni e del sistema di vigilanza (il cosiddetto regime di passaporto) ed è assicurata la continuità operativa e dei rapporti tra infrastrutture dei mercati finanziari (di trading e post-trading), intermediari e clienti da e verso il Regno Unito, nonché la tutela di depositanti e investitori.