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Birra: crescono vendite ma investimenti in frenata in II semestre 2019

È quanto emrge dall'ultima edizione di AssoBirra Monitor. Cason denuncia: "Più del 50% delle imposte sugli alcolici è versato dal comparto birrario"

Economia
Birra: crescono vendite ma investimenti in frenata in II semestre 2019
(Teleborsa) - Ancora un semestre positivo per la birra che registra un +2,2% negli ultimi sei mesi del 2019 rispetto al secondo semestre 2018. Gli aumenti hanno riguardato sia i mesi più caldi, con un aumento del 7% a luglio – tradizionalmente il mese con il maggior consumo di birra in Italia – sia quelli più freddi, con una crescita dell'1,5% a dicembre. A fotografare l'evoluzione dei consumi è l'ultima edizione di AssoBirra Monitor, il report sull'andamento delle vendite nel Paese delle imprese aderenti ad AssoBirra, l'associazione confindustriale che raccoglie 40 associati tra grandi, medi e piccoli birrifici insieme con le 2 malterie, rappresentativa di più del 90% della produzione nazionale e del 71% di birra immessa al consumo nel nostro Paese.

"Questi risultati – commenta Michele Cason, Presidente AssoBirra – si devono ad un settore che si è caratterizzato negli anni per la presenza, da un lato, di una moderna filiera agricola e, dall'altro, di un tessuto imprenditoriale e produttivo che ha investito nel Paese e in un'innovazione sempre più sostenibile. Innovazione e diversificazione dell'offerta hanno accresciuto la cultura birraria, favorendo anche una destagionalizzazione della birra. Il trend positivo rischia però di subire un rallentamento a causa dei costi aggiuntivi da versare per il riciclo di vetro (+108%) e della carta, che derivano dalla bassa capacità produttiva degli impianti di trattamento e pesano su un comparto virtuoso nella gestione degli imballaggi che intende continuare a promuovere sviluppo sostenibile".

La riduzione dei contributi ambientali auspicata da AssoBirra si iscrive in un contesto fiscale che – sottolinea l'Associazione – vede la birra essere l'unica bevanda da pasto in Italia a pagare le accise. Oggi più del 50% delle imposte sugli alcolici è versato dal comparto birrario, anche a fronte di aumenti delle accise del 30% nel triennio 2013-2015, a cui sono seguite diminuzioni di circa l'1,7% nel triennio 2017-2019.

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