(Teleborsa) - Il Consiglio di Amministrazione di
Creval ha esaminato ed
approvato il progetto di bilancio d’esercizio ed il bilancio consolidato al 31 dicembre 2019, confermando i risultati preliminari, che vedono un
utile netto consolidato pari a 56,2 milioni di euro in aumento del 77% su base annua.
All’Assemblea Ordinaria degli azionisti il Consiglio di Amministrazione proporrà la
destinazione dell’utile della Capogruppo Credito Valtellinese, pari a
59,2 milioni di euro a riserve e copertura di perdite pregresse riportate a nuovo. Come previsto dal piano industriale 2019-2023, il
ritorno al pagamento del dividendo è previsto
a partire dal 2021, a valere sull'utile del corrente esercizio.
Il CdA ha infine esaminato la comunicazione della Banca d’Italia di avvio del procedimento relativo all'applicazione dei
requisiti patrimoniali minimi (Overall Capital Requirements) che il Creval dovrà rispettare:
CET 1 ratio pari all’8,55%, composto dal requisito minimo regolamentare del 4,5%, dal requisito aggiuntivo di Pillar 2 determinato ad esito dello SREP dell’1,55% e per la parte restante dalla componente di riserva di conservazione del capitale;
Tier1 ratio pari al 10,05% e
Total Capital ratio pari all’12,05%.
Il Consiglio ha deliberato di non presentare alcuna osservazione riguardo alle indicazioni sul capitale da detenere, livello questo che lascia pressoché invariata l’ampia eccedenza patrimoniale di cui dispone la Banca.
Al 31 dicembre 2019 i coefficienti patrimoniali di Creval su base consolidata erano
ampiamente superiori ai suddetti requisiti e presentano un buffer di capitale tra i più elevati nel sistema bancario italiano, confermando l’eccellente solidità raggiunta dalla banca: CET 1 ratio: 20,1% phase-in e 15,5% fully phased; Total capital ratio: 22,1% phase-in e 17,7% fully phased.