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Inflazione, Coldiretti: "Stop a speculazioni su prezzi alimentari"

Necessario evitare rincari al consumo e ribassi alla produzione. A preoccupare è soprattutto l'andamento dei prodotti freschi

Agroalimentare, Economia
Inflazione, Coldiretti: "Stop a speculazioni su prezzi alimentari"
(Teleborsa) - "In questo momento di difficoltà è fondamentale garantire la stabilità dei prezzi lungo tutta la filiera per bloccare ogni tentativo di speculazione a danno dei consumatori e degli agricoltori". L'avvertimento arriva dalla Coldiretti che – commentando i dati Istat sull'inflazione a febbraio 2020 – fa un appello affinché venga mantenuta la sostanziale stabilità dei prezzi alimentari (+0,3% rispetto allo stesso periodo del 2019) registrata nella prima fase dell'emergenza Coronavirus.



"Con i cittadini in fila proprio per acquistare gli alimenti base della dieta occorre assicurare – sottolinea la Coldiretti –l'approvvigionamento della popolazione con un'equa distribuzione del valore lungo la filiera evitando rincari al consumo e ribassi ingiustificati alla produzione dove le forniture sono assicurate dal lavoro di 740mila aziende agricole e stalle". A preoccupare la Coldiretti è, soprattutto, l'andamento dei prodotti freschi con i vegetali che registrano nelle quotazioni all'origine un brusco calo a due cifre, al di sotto dei costi di produzione. "In queste condizioni – afferma la Coldiretti – è importante il richiamo alla responsabilità di tutti del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha annunciato l'impiego della Guardia di Finanza per intervenire duramente contro i comportamenti speculativi di chi impone prezzi fuori mercato o lucra condizioni di vantaggio nelle produzioni di beni di prima necessità".

Nonostante le difficoltà dell'emergenza Coronavirus – sottolinea l'Organizzazione degli imprenditori agricoli – sono oltre tre milioni gli italiani che continuano a lavorare nella filiera alimentare, dalle campagne alle industrie fino ai trasporti, ai negozi e ai supermercati, per garantire continuità alle forniture di cibo e bevande alla popolazione. Un impegno quotidiano senza sosta che – secondo l'indagine Coldiretti/Ixe – deve fare i conti con la chiusura di bar e ristoranti ma anche con un balzo degli acquisti delle famiglie in una situazione in cui con l'emergenza Coronavirus quasi 4 italiani su 10 (38%) hanno fatto scorte di prodotti alimentari e bevande per il timore ingiustificato di non trovarli più disponibili sugli scaffali di negozi, supermercati e discount. "La scelta – rileva la Coldiretti – è stata quella di privilegiare alimenti semplici alla base della dieta mediterranea con una grande attenzione però alla conservabilità che ha favorito gli acquisti di prodotti in scatola". Nel periodo dal 24 febbraio all'8 marzo, sulla base delle vendite del mondo Coop, con un balzo dell'80% la farina è stata il prodotto più acquistato. A seguire carne in scatola (+60%); legumi in scatola (+55%); la pasta (+51% ); il riso (+39%); conserve di pomodoro (+39%); zucchero (+28%); olio d'oliva (+22%); pesce surgelato (+21%); latte Uht (+20%).

"Chiediamo a supermercati, ipermercati e discount di privilegiare negli approvvigionamenti sugli scaffali le mozzarelle con il latte italiano al posto di quelle ottenute da cagliate straniere, salumi ottenuti con la carne dei nostri allevamenti, frutta e verdura nazionale ed extravergine Made in Italy al 100%" afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini sottolineando "l'importanza di sostenere lo sforzo degli agricoltori e degli allevatori per assicurare le forniture alimentare al Paese".

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