(Teleborsa) - Nel mese di
marzo il
debito delle
Amministrazioni pubbliche è diminuito di
15,8 miliardi di euro rispetto al mese precedente, risultando pari a
2.431,1 miliardi. E' la
Banca d'Italia a scattare la fotografia nella
pubblicazione statistica
“Finanza pubblica, fabbisogno e debito”. Potrebbe essere, però, solo una
"pausa" prima della
risalita a cui si potrebbe assistere nei prossimi mesi, quando gli effetti di
Covid-19 risulteranno evidenti. Bankitalia precisa che "il
fabbisogno del mese (28,7 miliardi) è stato più che compensato dalla diminuzione delle disponibilità liquide del Tesoro (43,2 miliardi, a 30,1) e dall’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (che hanno nel complesso ridotto il debito di 1,3 miliardi)". Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle amministrazioni centrali è sceso di
15,1 miliardi, quello delle
amministrazioni locali di 0,7 miliardi. Pressochè invariato il
debito degli Enti di previdenza.ENTRATE TRIBUTARIE IN FLESSIONE - Nel
terzo mese dell'anno le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 27,5 miliardi, in diminuzione del 4,4 per cento (1,3 miliardi) rispetto al corrispondente mese del 2019, risentendo della sospensione dei versamenti fiscali disposta dal "Cura Italia". Nel primo trimestre dell'anno, invece, sono state pari a
94,9 miliardi, in aumento del 3 per cento (2,8 miliardi) rispetto al corrispondente periodo del 2019, grazie al buon andamento degli
incassi nei primi due mesi dell'anno.