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Dl Rilancio, Confesercenti: tante risorse ma all'asciutto turismo e commercio ambulante

La Presidente Patrizia De Luise: preoccupa mancata introduzione dell’attesa norma per escludere da responsabilità civili e penali le imprese.

Economia
Dl Rilancio, Confesercenti: tante risorse ma all'asciutto turismo e commercio ambulante
(Teleborsa) - Il Dl Rilancio segna un deciso passo in avanti nelle risorse e nel numero degli interventi a sostegno delle imprese. Nonostante le tante misure, anche a pioggia, il settore turistico ed il commercio ambulante rimangono però ancora all’asciutto. Resta inoltre la responsabilità civile e penale del datore di lavoro, anche se a posto con gli adempimenti di sicurezza: una stortura da correggere subito. Così ha confermato Confesercenti il Dl Rilancio.

Come sottolinea l'Associazione in una nota, "Nel Dl Rilancio ci sono diversi interventi da noi richiesti, dagli indennizzi a fondo perduto alle misure di sostegno per gli affitti, per la sanificazione e per i pubblici esercizi, anche se si tratta spesso di misure a pioggia, mentre avremmo preferito un approccio più mirato. È il caso degli affitti: il plafond di 1,3 miliardi di euro per il credito di imposta potrebbe infatti essere insufficiente per la platea potenziale".

Perplessità sono espresse da Confesercenti anche sul fronte turismo: esclusi i 2 miliardi di euro previsti per il bonus vacanza, per le imprese ricettive, le agenzie di viaggi e gli altri operatori della filiera ci sono solo poche centinaia di milioni. Al palo anche le imprese del commercio ambulante, che non si vedono annullare tasse e canoni di occupazione suolo pubblico, neppure in caso di fermo dell’attività.

L'Associazione ha registrato poi una crescita della complessità burocratica delle norme sul lavoro: l’iter autorizzativo delle istanze per ottenere le prestazioni del Fis si complica notevolmente rispetto alla Legge di Conversione del Cura Italia, mentre le nuove procedure per la Cassa integrazione guadagni in deroga sono una doccia fredda. Poco chiaro anche il meccanismo sulla riduzione dell’orario di lavoro a retribuzione invariata.

“A preoccupare ancora di più le imprese – ha dichiarato la Presidente nazionale di Confesercenti Patrizia De Luise – è la mancata introduzione dell’attesa norma per escludere da responsabilità civili e penali, in caso di contagio dei lavoratori, le imprese che sono in regola con gli adempimenti in materia di salute e sicurezza. I comunicati stampa Inail hanno tentato di chiarire la questione, ma non sono sufficienti. È assolutamente necessario predisporre, già in fase di conversione, una norma chiara e definitiva che metta al sicuro le imprese che rispettano le regole”.
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