(Teleborsa) -
Mai così male da almeno
30 anni per la
grande manifattura italiana che
paga alla pandemia un tributo tra i
più pesanti, con una perdita del fatturato
delll'11,8% nei primi tre mesi dell'anno. E' quanto rivela l'indagine sull
'impatto del Covid-19 sui bilanci del primo trimestre 2020 di
25 società industriali e di servizi quotate sul
FTSE MIB (escluse banche e assicurazioni), pubblicato dall'
Area Studi Mediobanca. Una crisi annunciata: tra tutti i settori, il
manifatturiero è stato il più penalizzato dal lockdown, con il
59% delle aziende costrette alla chiusura contro il
37% dei servizi. Come detto, nei primi tre mesi del 2020 il calo dell'11,8% del fatturato della grande manifattura italiana quotata a Piazza Affari - che opera sul territorio nazionale con
101 grandi stabilimenti, di cui 51 al Nord - è il peggiore degli ultimi
30 anni oltre che l'unico in doppia cifra. A diminuire sono stati specialmente i
ricavi realizzati nell'area Emea (-15,4%), seguita dalle
Americhe (-10,6%) e dall'area
Asia e Pacifico (-5,7%).
Flessione più severa per la manifattura privata (-13,6%) rispetto a quella pubblica (-3%).
Per quanto riguarda i
margini industriali (Mon -61,9%), la
manifattura privata ha registrato un crollo del 71,1%, decisamente superiore rispetto a quello dei gruppi a
partecipazione pubblica (-31,1%). L'incidenza del margine industriale sul fatturato (
ebit margin) è il più basso dal 1994 e si ferma al 2,9% (7,9% nel 2019). Le
difficoltà riguardano anche le altre principali voci di bilancio, sottolinea ancora
Mediobanca: nei primi tre mesi del 2020 la grande manifattura quotata ha registrato una perdita netta di 2,2 miliardi e una contrazione di
9,6 punti percentuale del risultato netto rapportato al fatturato rispetto al primo trimestre 2019 (l
a più ampia delle ultime tre decadi). Capitolo liquidità: il calo si avvicina a un quarto del totale (-23,9%, pari a -7,4 mld), con la
manifattura privata che perde 4,8 miliardi di cassa e la
pubblica 2,6 miliardi.Capitalizzazione, ricavi, margini, profitti, dividendi: in generale, la
pandemia impatta pesantemente su tutti gli indicatori del primo trimestre 2020.
Nel dettaglio, nel periodo preso in esame, la
capitalizzazione di Borsa delle 25 società considerate si è ridotta del
22,4%, con una perdita di
83 miliardi rispetto a fine 2019.Per quanto riguarda i
dividendi, nel 2020 ne verranno distribuiti complessivamente oltre 900 milioni in meno (-7,2%) rispetto al 2019. La riduzione riguarderà soltanto i
gruppi privati(-1,6 mld) mentre aumenterann
o leggermente i dividendi distribuiti dai gruppi pubblici (+0,7 mld).