(Teleborsa) -
"Reta unica" plausibile ma difficile che
Tim ne mantenga il controllo. È la posizione espressa dagli analisti di
Ubs sui cambiamenti che stanno caratterizzando lo scenario
Tlc italiano.
Secondo Ubs, infatti, il progetto
FiberCop non può supportare Tim nel fermare l'erosione del mercato wholesale mentre una fusione con
Open Fiber – per ottenere la cosiddetta "rete unica" – è plausibile solo con Tim in minoranza, con l'ingresso dei fondi infrastrutturali
Kkr e
Macquarie che porterebbero a una diluizione dell'operatore italiano.
Alla base dello scetticismo degli analisti della società di servizi finanziari svizzera c'è "la scarsa esperienza di Tim nella
fibra, la sua limitata
capacità finanziaria di finanziare l'acquisizione di una partecipazione di controllo in OF e considerazioni politiche e antitrust".
Qualora Tim acquisisse una quota del 50% in OF con
debito aggiuntivo o con azioni Tim di nuova emissione – scrivono in un report gli analisti Ubs – "le sinergie (principalmente ricavi all'ingrosso) sarebbero ampiamente compensate dal capex più elevato che ci sarebbe, abbinato a una
diluizione del
capitale netto di grandi dimensioni o con indebitamento aggiuntivo".