(Teleborsa) -
Tregua nella maggioranza dopo il vertice
tra il premier Giuseppe Conte e il segretario del PD Nicola Zingaretti. Al centro delle tensioni il
Dl Semplificazioni che Conte vorrebbe portare in Consiglio dei ministri nelle prossime ore, o comunque entro il fine settimana, e su cui, assicura il premier, "c'è piena convergenza".
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La pensiamo allo stesso modo: bisogna correre", ha dichiarato il premier dopo l'incontro con Zingaretti, che ha confermato di avere "frettissima" di approvarla e che non permetterà venga "annacquata" da dubbi o da singole richieste, come ha dichiarato ai giornalisti durante una passeggiata in centro a Roma.
Positivo (anche se con qualche riserva) il commento dei dem. "
Il Governo ha la forza per decidere e fare le cose. Il PD è il primo sostenitore della sburocratizzazione dello Stato e della semplificazione. Rispettando le autonomie dei territori è giusto provare a costruire progetti unitari e condivisi nelle regioni", è il commento di Zingaretti.
Uno dei nodi ancora da sciogliere e tra i più caldi è quello sul
cosiddetto modello Genova e l'uso di supercommissari per le opere pubbliche, con deroghe sugli appalti, che il premier ha difeso, così come il M5S, ma che il PD vorrebbe modificare e Italia Viva eliminare, specie dopo le preoccupazioni dell'Anac che l'ha definita una norma "rischiosa".
Altri temi caldi sono quelli sulla norma sull'abuso d'ufficio, le soglie per gli appalti senza gara e l'elenco di grandi opere pubbliche (dalla dorsale jonica alla Roma-Pescara) da affidare ai supercommissari.
Si sta dunque lavorando per trovare un'intesa: sono state cambiate le soglie degli appalti senza gara, introducendo diversi scaglioni per lavori, servizi e forniture tra i 150mila e il milione.