(Teleborsa) - A
maggio il debito delle
Amministrazioni pubbliche è stato pari a
2.507,6 miliardi, in aumento di 40,5 miliardi rispetto al mese precedente. L'incremento riflette, oltre al fabbisogno del mese (25 miliardi), l'aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (14,5 miliardi, a 61,4); gli scarti e i premi all'emissione e al rimborso, la rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e la variazione del tasso di cambio hanno nel complesso aumentato il debito di ulteriori 1 miliardi. Lo ha reso noto la
Banca d'Italia.
Con riferimento ai
sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 40,6 miliardi mentre quello delle Amministrazioni locali è diminuito d
i 0,1 miliardi. Il debito degli
Enti di previdenza è rimasto pressochè invariato.
Nel quinto mese dell'anno, le
entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a
24,6 miliardi, in diminuzione del 27,8 per cento (-9,5 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2019, risentendo della sospensione di
alcuni versamenti fiscali disposta dai provvedimenti governativi approvati negli ultimi mesi e del peggioramento del quadro macroeconomico.
Nei primi cinque mesi del 2020 le entrate tributarie sono state pari a 143,7 miliardi, in diminuzione
dell'8,2 per cento (-12,9 miliardi) rispetto al corrispondente periodo del 2019.