(Teleborsa) -
Mercato dell'auto in netta ripresa a settembre con 156.132 autovetture immatricolate, in
aumento del 9,5% rispetto al settembre 2019, durante il quale ne furono immatricolate 142.532 veicoli. Ad agosto erano state invece immatricolate 88.929 autovetture, con un calo dello 0,29% rispetto ad agosto 2019, durante il quale ne furono immatricolate 89.185.
A settembre sono stati registrati
362.523 trasferimenti di proprietà di
auto usate, con una
crescita del 6,95% rispetto a settembre 2019, durante il quale ne furono registrati 338.957. Ad agosto 2020 erano stati registrati 155.727 trasferimenti di proprietà di auto usate (-34,14% ).
E' quanto emerge dai dati pubblicati dal Ministero dei Trasporti, sulla base dei dati dell'archivio della Motorizzazione civile, da cui emerge che il volume globale delle vendite (518.655 autovetture) ha dunque interessato per il 30,1% auto nuove e per il 69,9% auto usate.
Il
bilancio da inizio anno resta però
pesantemente negativo, a causa della crisi pandemica e del lockdown: totale
immatricolato 966.017 autovetture (
-34,21%) e
trasferimenti di proprietà per 2.088.132 veicoli (-
33,32%).
FCA fa meglio del mercato
In un contesto favorevole,
FCA ha evidenziato un
risultato migliore del mercato, con quasi 37.000 vetture immatricolate, in
aumento del 17,5% rispetto a settembre dell'anno scorso. Per quanto riguarda il
progressivo annuo, le immatricolazioni complessive sono quasi 965.800, con una
perdita del 34,2% rispetto al 2019. La performance di settembre ha permesso a FCA di raggiungere una
quota di mercato del 23,7%, in crescita sia rispetto allo stesso mese dell'anno scorso (+1,6 punti percentuali) sia al 22,1% ottenuto ad agosto. Per quanto riguarda i marchi, vanno segnalati gli
ottimi risultati ottenuti da
Jeep (+24,3%),
Fiat (+19,1%) e
Lancia (+12,8%).
CSP: "Merito degli incentivi, ma si poteva fare di più"
Il merito della crescita di settembre - commenta Centro Studi Promotor - è degli
incentivi previsti dal Decreto Rilancio così come è stato modificato dal Parlamento in sede di conversione in legge. Il risultato di settembre avrebbe potuto però essere molto più rilevante se lo stanziamento per gli incentivi non fosse stato rigidamente contingentato in funzione delle emissioni di CO2 al chilometro. Un sistema che ha penalizzato la tipologia di auto più richieste.
Le associazioni rappresentative del settore - ha aggiunto - hanno chiesto perciò di far
confluire in un unico fondo gli stanziamenti previsti per le quattro classi di emissioni. Questa richiesta potrebbe essere accolta nella conversione in legge del Decreto Agosto e se così fosse
l’ultimo trimestre dell’anno potrebbe essere caratterizzato da
incrementi anche più consistenti di quello registrato in settembre e non si deluderebbero le aspettative degli operatori e del pubblico.
UNRAE: "Cartina tornasole della politica degli incentivi"Anche
Michele Crisci Presidente dell’
UNRAE, associazione che raggruppa i produttori di auto esteri, afferma che i dati del mese equivalgono a "una cartina di tornasole che conferma l’efficacia della politica degli incentivi come strumento necessario per superare una crisi di mercato straordinaria".
"Gli incentivi al mercato dell’auto varati dal Governo - aggiunge - stanno fornendo quella necessaria boccata di ossigeno per superare una fase estremamente negativa, che purtroppo non è e non sarà di breve durata. Togliere l’ossigeno quando la fase acuta non è terminata, equivale a riaccendere la crisi e così rendere vani gli sforzi economici che lo Stato e le stesse Case automobilistiche hanno fatto per sostenere il mercato, finora con risultati confortanti".